Martedì grasso ha salutato l’edizione 2023 del Carnevale di Torpè.

Le protagoniste dei festeggiamenti, accolte dall’entusiasmo del pubblico, sono state le maschere della tradizione. Tante le iniziative che hanno animato le vie del paese, tra cui i balli sardi e le degustazioni del buon cibo locale. A chiudere l’evento il rogo finale de “Su Maimone de Carrasegare”, il fantoccio che rappresenta la “malasorte”, accompagnato per il centro abitato da centinaia di partecipanti in maschera. Le fiamme hanno avvolto e distrutto il simbolo arcaico di sofferenza e cattiveria, simbolo di buon auspicio.

Il successo de “Su Maimone”, dato anche dal lavoro di riscoperta e valorizzazione portato avanti dall’associazione Sa Dea, è stato accompagnato da quello delle altre maschere. Tra le tante, “sa Mama de su sole”, “sa Mama de su entu”, “Maria Pettenedda”, “Maria Lettolu”, “Sas Panas” e la tipica maschera de “su Cavalieri”. Quest’ultima rappresenta un soldato turco e a Torpè simboleggia la forza e la bellezza dei giovani balentes locali. E ancora, a stupire il pubblico, non sono mancate le maschere dei cacciatori e delle figure mitologiche in un misto tra uomo e animale come su “Voe Guttu”.

«Siamo davvero soddisfatti per questa partecipazione straordinaria manifestata dalla comunità, dove giovani, adulti, bambini e tante famiglie hanno riportato, con orgoglio e passione, al centro del nostro percorso di valorizzazione delle tradizioni e della cultura locale una serie di spaccati della nostra storia pagana e popolare che rischiavano di scomparire per sempre», ha commentato il sindaco di Torpè, Martino Sanna. «Come amministrazione comunale – ha aggiunto il primo cittadino – crediamo che il recupero dell’identità, in collaborazione con associazioni e cittadini, sia il modo migliore per proporci al mondo, sapendo che la sfida più grande della globalizzazione la possiamo vincere e abbracciare anche attraverso la conoscenza e la consapevolezza di ciò che siamo stati».

(Unioneonline/v.f.)

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