Siniscola, l'oro giallo della Quinta A:i ragazzi fanno impresa con la pompìa
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Dietro quella buccia gialla tutta bitorzoli e protuberanze si nasconde un piccolo tesoro. Certamente una delizia per il palato. Un dolce tramandato da generazioni, immancabile in matrimoni e battesimi a Siniscola e nell'alta Baronia. Una volta la scienza la chiamava Monstruosa e qualche motivo c'è. La pompìa non ha niente della bellezza di un'arancia o di un limone, è un agrume di gobbe e screpolature, pare il risultato di strani incroci di genetica vegetale. All'esame fascino sarebbe scartato al primo sguardo. Ma non è l'aspetto che conta, soprattutto quando si gustano prelibatezze come il candito (sa pompìa intrea) o s'aranzata. Entrate nelle eccellenze agroalimentari da proteggere, come ha fatto Slow Food inserendo nel 2004 l'agrume nei suoi presìdi, che sostengono le piccole produzioni di qualità a rischio scomparsa.