Silanus, il sindaco sui 180 milioni distribuiti dal consiglio regionale: «La mia una battaglia contro il sistema»
Per il primo cittadino risorse che privilegiano pochi comuni a scapito di altri(foto Oggianu)
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«La mia non è una battaglia contro una parte politica, ma contro un sistema che, per il bene di tutti, deve necessariamente cambiare». A sostenerlo, in un comunicato, è il sindaco di Silanus, Gian Pietro Arca, in merito alla recente pubblicazione degli avvisi della Regione sulla distribuzione di 180 milioni di euro da parte del consiglio comunale, che sta generando polemiche e malcontento e che, secondo il sindaco Arca, privilegia solo pochi comuni, a scapito di altri.
«Gli avvisi della Regione- scrive Arca- che sembrano avere il solo scopo di conferire una parvenza di legittimità, politica e non solo, alla distribuzione disinvolta di 180 milioni di euro da parte del Consiglio regionale. A mio modesto parere, si tratta di un chiaro tentativo di legittimare un provvedimento normativo che, secondo il ministero dell’economia e delle finanze, risulta in contrasto con l’articolo 3 della Costituzione, poiché viola il principio di uguaglianza». Secondo Arca, la procedura appare chiara: «Prima sono state assegnate ingenti risorse economiche in modo opaco e discrezionale, e solo in un secondo momento si è proceduto a emanare un atto amministrativo rivolto esclusivamente ai beneficiari di quelle somme, chiedendo loro se fossero ancora interessati o meno a riceverle. Una genialata amministrativa che mi porta a complimentarmi con i bravi dirigenti regionali, i quali, con tutta probabilità, stanno faticando non poco per rendere legittimo ciò che legittimo non è».
Una battaglia, quella del sindaco di Silanus, che sta creando uno sconquasso in Regione, dove si cerca di chiarire quanto è avvenuto sulla distribuzione dei 180 milioni. Arca ancora scrive, ponendo una serie di domande: «Davvero i nostri rappresentati possono pensare di poter agire impunemente a danno di tanti sardi? Perché gli esponenti politici che nella scorsa legislatura contestavano, giustamente, il cosiddetto “Metodo Solinas”, hanno adottato un modus operandi ben peggiore? Perché i Gruppi politici che quando erano all’opposizione predicavano uguaglianza, legalità e, più in generale, il sacrosanto rispetto delle regole a tutela degli interessi della collettività oggi taciono? Ma soprattutto, perché gli onorevoli Paola Casula, Maria Laurà Orrù, Diego Loi, Roberto Li Gioi, Desirè Manca, Alessandro Solinas, Francesco Agus, hanno permesso e partecipato alla spartizione di 180milioni di euro».