Scomparsa 12 anni fa a Orosei, negata la cremazione al marito di Irene Cristinzio
La donna è svanita nel nulla l’11 luglio del 2013Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È morto mercoledì a Sestu, dove era da tempo, Antonino Nanni, 83 anni, marito di Irene Cristinzio, la donna scomparsa a Orosei l’11 luglio del 2013 senza lasciare traccia.
La notizia del decesso è stata diffusa dall’associazione Penelope Italia, che da anni affianca le famiglie delle persone scomparse ed è presieduta, a livello onorario, da Nicoletta Nanni, figlia della coppia.
I tre figli dell’uomo – Nicoletta, Salvatore e Gabriele – hanno chiesto la cremazione del padre. Una richiesta però respinta: per legge serve l’autorizzazione del coniuge, e per lo Stato Irene Cristinzio è scomparsa ma ufficialmente ancora viva. Solo con una dichiarazione di morte presunta si potrà procedere.
Una situazione paradossale che evidenzia un vuoto normativo, come denunciano Gianfranco Piscitelli, presidente dell’associazione Penelope, e Antonio Carotti, titolare dell’impresa funebre di Dorgali, incaricata del servizio. «Abbiamo seguito sin da subito la famiglia dopo la scomparsa di Irene, ho incontrato più volte Antonino, a cui ieri come ultimo saluto ho detto: ora sarai l’unico che saprà la verità», racconta Piscitelli. «Negli ultimi tempi si era lasciato andare, come succede ai familiari delle persone scomparse, perché è una cosa che logora. Così come aveva fatto la povera mamma di Stefano Masala». L’alternativa ora è tenere il corpo di Antonino in un loculo areato per sei mesi, in attesa della conclusione della procedura di morte presunta. Oggi alle 11 a Orosei ci sarà il funerale.
Anche Carotti lancia un appello affinché si intervenga su una normativa che definisce «inadeguata e penalizzante. Una famiglia - dice - ha appena perso il padre, e i tre figli firmano insieme per autorizzare la cremazione. Ma la legge richiede la firma della moglie, scomparsa da più di dieci anni. È una situazione assurda. Serve una modifica normativa che dia valore alle firme dei figli nei casi in cui il coniuge sia irreperibile, scomparso o incapace d’intendere e di volere - aggiunge Carotti -. È un problema che si presenta anche con persone affette da gravi malattie cognitive, come l’Alzheimer». La richiesta di autorizzazione alla cremazione è stata inoltrata ieri al Tribunale di Nuoro, ma è stata rigettata. Salvo deroga straordinaria, serviranno sei mesi ora per completare il procedimento. Fino ad allora, il corpo di Antonino Nanni dovrà attendere.
È ancora in corso nel Tribunale di Nuoro la procedura per la dichiarazione di morte presunta di Irene Cristinzio, scomparsa nel nulla 12 anni fa.
Il procedimento è stato avviato formalmente l’8 luglio, dopo l’accoglimento della richiesta presentata dai figli e da Antonino Nanni. La giudice Tiziana Longu ha disposto la pubblicazione dell’avviso, dando sei mesi di tempo per eventuali segnalazioni.
La mattina della scomparsa, Irene, 64 anni, era uscita dalla casa in via Nurache per la consueta corsa mattutina. Portava con sé una pochette con due cellulari, risultati irraggiungibili già dalle 9. Nessuna traccia, nessun segnale. Non si trovava in un luogo remoto, ma in una cittadina turistica, in piena stagione estiva. Ora, la morte di Antonino Nanni, il marito che per oltre un decennio ha vissuto con il peso dell’assenza, riporta alla luce un’altra difficoltà: la burocrazia.