Ottana, stop alla centrale elettrica: mercoledì la marcia su Cagliari e la protesta davanti alla Regione
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Parte la mobilitazione degli operai di Ottana. Mercoledì mattina ci sarà la marcia su Cagliari che culminerà nella protesta in via Roma davanti al consiglio regionale.
Una protesta contro la Regione e contro il governo romano, a fronte della fermata della centrale elettrica e della cassa integrazione che partirà l'undici di aprile.
Terna ha speso quasi quaranta milioni in più pur di negare l’essenzialità alla centrale elettrica di Ottana Energia. Voleva risparmiare, ma la spesa nei primi due mesi dell'anno si è addirittura triplicata. Di fatto la centrale elettrica di Ottana Energia è stata fermata e dal prossimo undici di aprile gli operai saranno collocati in cassa integrazione.
Perché? Il presidente di Confindustria Roberto Bornioli lo spiega con amarezza: “Terna nei tavoli ministeriali lo scorso anno lo aveva detto espressamente: risparmiare e basta. Questo ha generato la fermata della centrale elettrica di Ottana e la cassa integrazione per i lavoratori, mentre il risparmio non c'è stato, ma è triplicata la spesa. Questo qualche interrogativo lo pone. Credo che la questione venga posta con forza a tutti i livelli, mentre la Regione deve battere i pugni sui tavoli ministeriali”.
La questione è stata ripresa, con una precisa analisi, dall'assessore regionale ai lavori pubblici Paolo Maninchedda nel suo blog: “Terna ha speso il 278% in più. La spesa è passata da 22,05 milioni di euro a 61,49 milioni di euro".
“Lo sapevamo che dietro c'era qualcosa di poco chiaro - dice Katy Contini della Cisl - a questo punto la Giunta regionale deve muoversi con tempestività, perché attorno al dramma di Ottana finora c'è stata poca attenzione politica”.
Dall'altra Sergio Zara aggiunge: “È tempo che la macchina politica si muova. Noi abbiamo fatto delle proposte precise. Caliari e Roma ci devono dare risposte immediate”.