L'ex calzificio Queen è stato venduto, mentre nella Alimenta del gruppo Cualbu entrano i cinesi.

Due operazioni accolte con soddisfazione nel Marghine, ma anche dalla Regione.

Tra le ipotesi di investimento nell'ex calzificio Queen, una officina per riparare i mezzi militari, che non esiste in Sardegna, poi prodotti agroalimentari, ma anche un centro logistico regionale.

Del gruppo imprenditoriale non viene rivelato il nome.

Di fatto si prepara un progetto innovativo e nell'ex calzificio si aprono interessanti prospettive per il futuro, anche dal punto di vista occupazionale.

Il gruppo imprenditoriale ha già versato la caparra, ma l'operazione sarà perfezionata probabilmente la prossima settimana.

Lo stabilimento, del quale sono stati già venduti i macchinari attraverso un'asta online, si estende su una superficie di 25.350 metri quadrati.

Realizzato alla fine degli anni novanta, nello stabilimento si producevano calze e indumenti femminili dal gruppo bergamasco Real di Cesare Casella, che per dieci anni ha dato occupazione a circa 400 persone, oltre creare un interessante movimento nell'indotto.

Dieci anni dopo però è arrivata la crisi, per cui lo stabilimento è stato chiuso e successivamente il Calzificio Queen è stato dichiarato fallito. L'edificio sarebbe stato venduto ad un prezzo che si aggira attorno ai 700 mila euro, a fronte di 15 milioni, così come lo aveva valutato 12 anni fa la Banca Nazionale del Lavoro.

Nello stabilimento Alimenta, dove viene trasformato il siero del latte sardo, si registra l'accordo tra il gruppo Cualbu e il gruppo cinese Blue-River, leader nel settore del latte per l'infanzia.

Un patto che è stato salutato con favore dalla Giunta regionale, ma anche dall'amministrazione comunale.
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