Macomer, termovalorizzatore di Tossilo: l'obiettivo della Regione è spegnerlo nel giro di pochi anni
Nell'evento organizzato dall'associazione Nino Carrus, in collaborazione con i Comuni di Macomer e Borore, assieme all'Unione dei Comuni del Marghine, c'è stato un confronto a tutto campo(foto Oggianu)
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Sul futuro del termovalorizzatore di Tossilo, avviato i giorni scorsi, la presidente della Regione, Alessandra Todde, non ha dubbi: «Il nostro obiettivo è spegnerlo nel più breve tempo possibile. Vediamolo ora come una opportunità di sviluppo, monitorando il suo funzionamento assieme ai sindaci e le istituzioni regionali. Sta a noi controllare e avere tutte le garanzie possibili, dal punto di vista sanitario e ambientale».
Nell'evento organizzato dall'associazione Nino Carrus, in collaborazione con i Comuni di Macomer e Borore, assieme all'Unione dei Comuni del Marghine, c'è stato un confronto a tutto campo, con la messa a fuoco la situazione legata alla gestione dei rifiuti in Sardegna, sul ruolo strategico dell'impianto di Tossilo, ma anche sulle prospettive del consorzio e dell'area industriale. "Tossilo quale futuro?" è stato il tema del confronto, che ha richiamato nella grande sala del Centro servizi Culturali centinaia di persone. «Un momento democratico partecipato e importante - dice il sindaco di Macomer, Riccardo Uda - dobbiamo però rivendicare una nuova primavera per l'attività industriale».
Il sindaco di Borore, Alessandro Porcu: «Quest'area soffre dell'immobilismo da troppo tempo. Sull'attività del termovalorizzatore, riteniamo fondamentale il monitoraggio ambientale e sanitario, spiegato con semplicità quotidiana ai cittadini». Concetti ribaditi all'inizio del dibattito dalla presidente dell'associazione Nino Carrus, Rosanna Carboni e dal moderatore del dibattito, Gian Luca Atzori.
Per l'assessore all'industria, Emanule Cani, l'area di Tossilo è importante a livello regionale. «Nonostante sia lontana dal mare, appare strategica, perché baricentrica, che deve servire da collegamento fra gli otto consorzi industriali dell'isola».
Importante il contributo del presidente di Confindustria, Giovanni Bitti, della sindaca di Noragugume, Rita Zaru («informazione puntuale e necessaria»), di Tore Ghisu, che ha chiesto l'avvio immediato dell'impianto di compostaggio, di Silvia Cadeddu, sindaca di Birori («concedere agevolazioni energetiche alle imprese, ma in particolare ai cittadini»), Gian Pietro Arca, sindaco di Silanus, che ha chiesto più attenzione a questo territorio da parte del consiglio regionale. Il presidente dell'Unione dei Comuni del Marghine, Franco Scanu, ha chiesto il trasferimento degli uffici del consorzio provinciale a Tossilo, per un controllo diretto dal punto di vista amministrativo, ambientale e sanitario. Si è parlato della governance e si è parlato di metodo. Infine, Alessandra Todde, ha proposto la creazione di un polo di ricerca, ma soprattutto la creazione di una tavolo tecnico, tra la Regione e i sindaci del territorio, per monitorare il funzionamento del termovalorizzatore e creare le basi per uno sviluppo dell'intera area industriale, fortemente legata a quella di Oristano e Nuoro.