Daniela Forma, consigliere regionale del Pd, contesta la realizzazione a Tossilo del secondo polo di incenerimento dei rifiuti nel sistema regionale. In una interrogazione indirizzata a Pigliaru, all'assessore all'ambiente e all'intera giunta regionale.

Esprime forti perplessità sulla definizione del nuovo scenario impiantistico emerso dall'aggiornamento del piano regionale dei rifiuti, che non sarà assoggettato alla Valutazione Ambientale Strategica.

“Con l'aggiornamento di questo piano- dice Daniela Forma- riprende e potenzia sostanzialmente gli obiettivi individuati nel 2008 ma vengono introdotte delle modifiche di rilievo allo scenario impiantistico regionale relativamente agli impianti di termovalorizzazione della frazione di rifiuto secco residuo”.

Daniela Forma Spiega: “Ciò significa che non solo viene confermato l'intervento di Revamping per il polo di incenerimento di Tossilo-Macomer (con avvio programmato nel 2019 e con l'obiettivo di coprire le esigenze del periodo transitorio fino al 2030) ma viene anche sancito l’ampliamento del bacino di conferimento a tutto il nord Sardegna dato che si è finalmente compreso che l'aumento delle percentuali di raccolta differenziata ha determinato un surplus di potenzialità di termovalorizzazione, la cui offerta è in eccesso rispetto alle esigenze complessive del sistema regionale, che quindi non necessita più di un impianto nel nord Sardegna”.

Il consigliere regionale poi aggiunge: “Il territorio del Marghine ha servito per più di 20 anni il sistema regionale, facendosi carico dell'incenerimento dei rifiuti tal quali provenienti dalle Province di Nuoro, dell'Ogliastra e di Oristano e che, in tutte le deliberazioni i comuni del Marghine e della Provincia di Nuoro riguardo questo tema, si è sempre esclusa la possibilità di acconsentire ad un allargamento del bacino di conferimento dei rifiuti fino alla dismissione dell'impianto”.
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