Macomer: rispunta nel Patto per la Sardegna l'inceneritore di Tossilo
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Il Tar lo ha bocciato con una sentenza emessa il mese scorso. Il patto per lo sviluppo della Sardegna, firmato da Renzi e Pigliaru, lo ripropone con oltre 38 milioni di euro.
Si tratta dell'inceneritore di Tossilo, che riaccende la polemica, con i comitati ambientalisti pronti a una nuova battaglia.
Per il comitato Non Bruciamoci il Futuro e Zero Waste Sardegna, tutto ciò appare come una polpetta avvelenata. “L’operazione- scrivono in un comunicato- non solo è sconcertante perché interviene dopo una sentenza del Tar, ma è scorretta e molto discutibile anche sul piano economico-finanziario.
L’intervento si configura infatti come un doppio finanziamento in quanto il revamping era già stato completamente finanziato con fondi regionali fra l’altro considerati fuori scala dai giudici amministrativi.
La cifra messa a disposizione è risultata del 30 per cento circa
superiore al valore massimo che la stessa Regione aveva stimato per gli interventi di revamping come quello di Macomer”.
I comitati ambientalisti tra l'altro denunciano che la Regione non ha
ancora provveduto ad aggiornare il proprio piano di gestione dei rifiuti che sarebbe dovuto essere rinnovato già dal 2014 e, per questo motivo, è stata sottoposta a procedura di infrazione da parte
dell’UE.
“Sollecitiamo il presidente della Giunta regionale Francesco Pigliaru e i Consiglieri regionali affinché questo finanziamento venga stralciato dal Patto per lo Sviluppo e le relative risorse vengano destinate ad interventi e progetti alternativi all’incenerimento, per uno sviluppo sostenibile e duraturo anche nel settore della gestione dei rifiuti”.
Per i comitati, la dismissione degli inceneritori esistenti, costituisce un’opportunità per salvaguardare, insieme alla salute e
all'ambiente, anche le prospettive occupazionali del territorio.
“In questo contesto- conclude la nota- insistere sul vecchio modello rappresenterebbe un ulteriore rischio per la salvaguardia del posto di
lavoro dei circa 40 operatori attualmente occupati nella piattaforma di trattamento dei rifiuti di Macomer”.