Il servizio del centro antiviolenza, voluto dal Plus dell'Unione dei Comuni del Marghine è nuovamente attivo e rinnovato. Un appello a tutte le donne: "Siamo qui per camminare con te".

Il servizio, completamente rinnovato, ora è diventato una importante realtà, bene organizzata, a completa disposizione di tutte le donne che ne hannio necessità. Il nuovo centro sarà presentato il prossimo 31 luglio in due distinti momenti. Il primo si terrà nella sede dell'Unione dei Comuni del Margine, a Macomer, con un incontro rivolto ai sindaci, agli assessori ai servizi sociali, agli operatori sociali e ai responsabili dei servizi sociali dei comuni dell'Unione. Il secondo incontro, per la presentazione del servizio alla comunità, si terrà sempre lo stesso giorno, ma alle 17.30 nel Centro Servizi Culturali, ex caserme Mura. Oltre ai cittadini dell'intero territorio, sono invitati a partecipare: le forze dell’ordine, i dirigenti scolastici, gli operatori della Asl e delle cooperative sociali e le varie associazioni che operano nel territorio. Un servizio completo, sollecitato anche dal consigliere comunale di minoranza nel comune di Macomer, Rossana Ledda.

«Da mesi- dice Rossana Ledda-  sollecito la creazione della pagina sui social, per fruire e conoscere tutti i servizi offerti  dal centro. Era una grave limitazione per l'accessibilità al servizio, Molte donne, in situazioni di abuso e di violenza, non avevano possibilità di cercare aiuto tramite i canali digitali. Ora, finalmente, questo viene reso possibile».

Rita Zaru, sindaca di Noragugume: «Un servizio a supporto delle donne, per metterle al riparo da eventuali tragedie». Franco Scanu, presidente dell'Unione dei Comuni del Marghine: «Un servizio importante, con personale a disposizione 24 ore su 24. Le persone interessate ora possono accedere al servizio e eventualmente direttamente al centro, nei locali messi a disposizione dell'Unione».

Il centro offre tutto in totale riservatezza e per accedervi non è necessario sporgere denuncia. A disposizione di chi ne fa richiesta, il servizio dispone di una psicologa, un assistente sociale, una pedagogista, una avvocata, quindi della mediatrice linguistico culturale. 

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