Accogliere i migranti non in un lager o in un ghetto, ma integrandoli nel territorio attraverso l'accoglienza diffusa, privilegiando le famiglie.

Il problema è stato al centro di un dibattito organizzato dal comune nelle ex caserme Mura al quale hanno partecipato i rappresentanti dei dieci comuni del Marghine, diverse associazioni e cooperative sociali e associazioni religiose e rappresentanti della Regione.

Tanti gli interventi e anche le perplessità, per i possibili interventi ostili che possono frenare l'iniziativa, ma il solco per l'accoglienza diffusa è stato fatto.

Occorre riempire le proposte di contenuti e marciare verso la direzione dell'ospitalità e dell'integrazione nel territorio dei migranti che possono arrivare nel Marghine anche a breve scadenza.

"Ci stiamo preparando a questa eventualità - dice il sindaco Antonio Succu- che è una opportunità per il territorio e un grande atto di umanità".
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