"Storia di un riscatto", ovvero la storia del rapimento di Giuseppe Vinci, è stato proiettato ieri sera al cinema Costantino con la presenza dei protagonisti (Giuseppe Vinci, la sua famiglia e il regista Stefano Odoardi), quindi di circa 800 persone, provenienti da tutto il territorio.

Il giovane imprenditore venne rapito dall'anonima la sera del 9 dicembre del 1994, mentre faceva ritorno a casa sua, dove ad aspettarlo c'era la moglie Sharon e due bambini. Arrivava da Santa Giusta, dove dirigeva il supermercato della famiglia.

«Una storia dolorosa che non si può dimenticare - racconta Giuseppe Vinci - il regista Stefano Odoardi mi propose di raccontarla tre anni prima del ciak».

Il rapimento di un esponente dell'impero economico della storica famiglia di imprenditori di Macomer, titolari di una catena di supermercati diffusi in tutta l'Isola, che segnò l'inizio della fine del gruppo, che venne costretto poi a chiudere e vendere tutto. La determinazione del padre di Giuseppe, Lucio Vinci, esponente di spicco del gruppo, non si fermò davanti a tante difficoltà, tra cui il blocco dei beni da parte del governo. Per la liberazione del giovane imprenditore, la famiglia dovette sborsare ben 4 miliardi e 250 mila lire (circa 10 milioni di euro attuali).

«I soldi per pagare il riscatto vennero in qualche maniera recuperati, impegnando l'intero gruppo - racconta Giuseppe Vinci - ma allo Stato abbiamo dovuto pagare le tasse, aumentando notevolmente l'esborso di risorse, che danneggiarono irrimediabilmente l'azienda. A questo si aggiunge il pagamento della liquidazione e messa in sicurezza dei dipendenti, che ammontava a cinque miliardi di lire».

Un disastro economico che travolse l'azienda, che distribuiva centinaia di buste paga. Prima del rapimento di Giuseppe Vinci, l'azienda aveva approntato un progetto di espansione che consisteva nell'apertura di altri 20 supermercati in tutta l'isola e l'assunzione di decine di persone, quindi la realizzazione di un centro logistico nell'area industriale di Tossilo, che venne realizzato prima del sequestro e poi venduto per lo sconquasso economico che il pagamento del riscatto ai banditi aveva provocato.

Poi arrivò la fine di tutto. Il gruppo Vinci crollò, sommerso dal danno subito, con un rapimento che segnò l'inizio la decadenza del capoluogo del Marghine e del territorio. Il film racconta quella terribile vicenda, che segnò inevitabilmente la vita del protagonista principale, Giuseppe Vinci, della sua famiglia e del gruppo. «Per guardare il film sono venute tante persone. Questo mi fa bene a superare il malessere che mi attanaglia da sempre e condividere con loro un pezzettino di dolore». Il film, come spiega il regista Stefano Odoardi, sarà nuovamente proiettato a Macomer nelle scuole e proseguirà col tour sardo, per poi approdare nella penisola, a sud, al centro e al nord.    

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