Giudice di Pace nel Marghine: polemica a distanza tra Bolotana e Macomer
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Sulla riapertura dell'ufficio del Giudice di Pace c'è una polemica a distanza tra il sindaco di Bolotana Francesco Manconi (Pd) e i consiglieri di minoranza del consiglio comunale di Macomer.
Il primo cittadino di Bolotana si era apertamente schierato col sindaco di Macomer, alle accuse mosse dalla minoranza sui ringraziamenti e sulla paternità della riconquista dell'importante ufficio, al quale vi partecipano tutti i comuni del Marghine.
"Manconi parrebbe voler curiosamente assumere una sorta di difesa d’ufficio, per non aver citato, fra i protagonisti dell’azione di recupero di questa importante struttura, i Consiglieri comunali di minoranza di Macomer ed alcuni Parlamentari sardi. Questi ultimi hanno avuto l’innegabile e decisivo merito di creare il varco giuridico attraverso il quale, con la riapertura dei termini per le domande introdotta a febbraio 2015 in sede di conversione del Decreto “mille proroghe”, è stata data la possibilità anche ad amministrazioni colpevolmente negligenti come quella di Macomer, di riproporre la richiesta di mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace".
I consiglieri di minoranza fra l'altro ancora scrivono: "Sulla vicenda del Giudice di Pace non ce ne siamo stati con le mani in mano ad assistere all’ennesima defaillance della Giunta comunale di Macomer, ma abbiamo fatto fino in fondo il nostro dovere contribuendo alla soluzione del problema. Alla cui origine, sarebbe bene non scordarlo, non c’è solo la volontà del governo centrale di tagliare i servizi nei territori, che noi denunciamo assieme a Manconi, ma anche l’insipienza e la trascuratezza degli amministratori del Comune sede del servizio che nulla hanno fatto (non esiste un sola delibera od atto amministrativo che riaffermi la volontà e l’impegno di voler conservare a Macomer l’Ufficio del Giudice di Pace) per difendere tale struttura, usando talvolta l’Unione dei Comuni come paravento delle proprie responsabilità".