Dal cibo al futuro, si conclude il progetto Erasmus+ a Macomer
In paese 24 giovani arrivati dalla Spagna e dalla SveziaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si concluderà domani il progetto europeo Erasmus+, che Macomer ha ospitato per dieci giorni 24 giovani provenienti da Italia, Spagna e Svezia, uniti da un obiettivo comune: esplorare soluzioni concrete e creative per ridurre lo spreco alimentare e promuovere pratiche sostenibili nel quotidiano. Un’esperienza internazionale di sostenibilità, creatività e cittadinanza attiva, organizzata dall'associazione culturale ProPositivo.
Il progetto, dal titolo “From Waste to Taste”, adotta proprio la metodologia dell’educazione non formale per stimolare nei partecipanti, otto per ciascun Paese, una riflessione condivisa e partecipata sul tema dello spreco alimentare.
Attraverso laboratori pratici, workshop collaborativi e attività creative, i giovani stanno co-producendo contenuti e idee per una cultura alimentare più consapevole e sostenibile.
«Crediamo che la sostenibilità non sia solo una questione ambientale, ma anche culturale e sociale- afferma Matteo Sechi, coordinatore del progetto e membro storico di ProPositivo- Mettere insieme ragazzi e ragazze da tre nazioni diverse per affrontare questo tema, confrontarsi e costruire insieme delle soluzioni, è il modo migliore per generare un impatto duraturo».
Le attività si sono svolte principalmente nello spazio de La Veranda, recentemente inaugurato come centro giovanile. I ragazzi hanno preso parte anche a laboratori formativi e pratici che spaziano dalla costruzione di una compostiera all’applicazione di pratiche di riuso, trasformazione e riciclo, fino alla cucina sostenibile e alla creazione di contenuti grafici e di comunicazione per raccontare l’esperienza vissuta. Tra i momenti più significativi vi è stato l’incontro con la comunità locale, dove i partecipanti hanno presentato elementi della loro cultura d’origine, per poi concludere con una vivace jam session collettiva. Non sono però mancate le escursioni nei dintorni, tra cui una visita al Monte di Sant’Antonio, oltre alla tanto attesa cena interculturale, in cui i giovani hanno cucinato e condiviso piatti tipici dei rispettivi Paesi.
Un’esperienza gastronomica che è diventata occasione per raccontarsi, ascoltarsi e sentirsi parte di un’Europa giovane, creativa e impegnata in un racconto creativo e condiviso da portare oltre i confini dell’Isola.