La protesta è in stand-by. Forse solo per poche ore: almeno fino a quando non si concluderà il vertice romano che, stamattina, metterà allo stesso tavolo i vertici di Meridiana e i rappresentanti di tutti i dipendenti. Da Olbia nel frattempo ripartono gli aerei. Ma non tutti. I sindacati, al termine dell'incontro di ieri mattina in Prefettura, hanno proposto di concedere una tregua, i meccanici di Meridiana Maintenance (la nuova società che si occupa della manutenzione degli aerei) hanno invece deciso di non mollare. Al lavoro, insomma, ci saranno soltanto i tecnici che devono garantire la partenza degli aerei pronti al decollo, mentre tutti gli altri continueranno a scioperare. E questo vuol dire che rimarranno a terra i mezzi che prima di poter ripartire devono essere sottoposti al check-up di routine. Disagi e ritardi sono da mettere in conto, ma ora c'è uno spiraglio. All'orizzonte, infatti, si intravede la possibilità di un accordo tra i dirigenti della compagnia aerea e i rappresentanti dei duemila lavoratori.

ALBA DI PROTESTE Di primo mattino, al Costa Smeralda, si è ripetuto il copione visto mercoledì. E anche il risultato è stato lo stesso: fermi tutti gli aerei in partenza e in tilt anche gli arrivi. Quando gli equipaggi erano pronti al decollo sul piazzale c'è stato un nuovo lancio di uova e farina e così piloti, hostess e steward non sono potuti salire a bordo. Al direttore dell'aeroporto non è rimasto altro da fare che cancellare tutti i collegamenti. A terra si sono ritrovate circa duecento persone che tra le 6 e le 7,30 sarebbero dovute partire alla volta di Cagliari, Verona, Roma e Milano. Alcuni autobus c hanno trasferito tutti all'aeroporto di Alghero, ma nel frattempo c'è stato un imprevisto: gli operai che hanno organizzato la protesta si sono presentati con i vassoi di paste calde, hanno offerto la colazione ai viaggiatori appiedati e hanno colto l'occasione per spiegare le ragioni della mobilitazione. Raccogliendo un applauso a dir poco inatteso. Alla fine tutti sono arrivati a destinazione, ma solo dopo molte ore di ritardo, anche perché il vento a quaranta nodi ha reso complicatissime le operazioni di decollo.

LA MEDIAZIONE Per convincere i rivoltosi ad abbassare il tono della protesta è stata necessaria la mediazione del prefetto di Sassari, Marcello Fulvi. Il rappresentante del Governo, ieri mattina, ha riunito i sindacati dei meccanici e dei centralinisti, ma anche i rappresentanti degli assistenti di volo e dei piloti, insieme ovviamente ai vertici di Meridiana Fly e Meridiana Maintenance. A parlare a nome della compagnia dell'Aga Khan c'erano Claudio Miorelli, Ivano Pippobello e Stefano Sedda, sul fronte opposto i segretari nazionali e locali di tutte le sigle. Il faccia a faccia è durato alcune ore, ma alla fine un'intesa c'è stata: il confronto tra l'azienda e i sindacati può ripartire. Immediatamente. Anzi, già questa mattina. A una condizione, però: l'interruzione immediata delle manifestazioni che per due giorni hanno mandato in tilt il Costa Smeralda e paralizzato i collegamenti tra la Sardegna e le altre regioni. «L'incontro svolto in Prefettura era finalizzato all'individuazione di ogni possibile soluzione alla vertenza in corso - spiegano dall'Ufficio territoriale del Governo di Sassari - Dopo l'analisi delle esigenze di entrambe le parti è stata concordata la convocazione di un incontro immediato e la ripresa delle attività in aeroporto».

RENDEZ-VOUS A ROMA L'appuntamento, alle 10, è fissato nella sede della Assoaereo. Sarà solo il primo incontro, perché la trattativa per la revisione dei contratti applicati dal 1 marzo (il giorno della nascita ufficiale di Meridiana fly) sarà molto lunga. E neanche molto facile. Il nodo della questione è l'applicazione dei nuovi contratti, considerati svantaggiosi da tutte le categorie di lavoratori. Troppi sacrifici (economici, ma non solo) secondo gli addetti alle manutenzioni, che dovranno dimenticarsi il vecchio contratto aziendale e accontentarsi dello stipendio previsto dall'accordo nazionale dei metalmeccanici. I nuovi inquadramenti non soddisfano neppure gli assistenti di volo e i piloti, che undici mesi avevano firmato un'intesa che è diventata inefficace con la fusione tra Meridiana ed Eurofly. Dopo una settimana di tensione e due giorni di ritardi e voli bloccati, oggi si riapre il dialogo. Ma non è detto che da domani l'attività riprenda ai ritmi di sempre.

RISCHIO RITARDI L'assemblea dei lavoratori, convocata alla fine del vertice in Prefettura, non è riuscita a prendere una decisione unanime. Oggi, dunque, potrebbe esserci ancora caos al check-in del Costa Smeralda e negli altri scali serviti da Meridiana fly arrivi e partenze potrebbero non essere puntuali. Gli addetti alle manutenzioni hanno deciso che non riprenderanno a lavorare e solo un gruppo di tecnici garantirà l'assistenza agli aerei in partenza. Le officine però saranno bloccate e così i mezzi fermi da due giorni non potranno essere controllati e non potranno neppure volare. I piloti e gli assistenti di volo, invece, porteranno avanti la loro guerra fredda: pretenderanno l'applicazione rigida del contratto, non garantiranno gli straordinari e non saliranno a bordo se l'equipaggio non sarà al completo. Tutto questo, ovviamente, potrebbe rallentare le operazioni di decollo e così molti viaggiatori potrebbero essere costretti a passare ore e ore in sala d'attesa. Intanto i sindacati chiedono anche l'annullamento di tutti i provvedimenti disciplinari adottati negli ultimi giorni di protesta: su questo fronte però potrebbe scatenarsi un'altra guerra. Da combattere nelle aule giudiziarie. Dove, tra l'altro, saranno presto valutate le posizioni delle dieci persone denunciate dalla polizia per interruzione di pubblico servizio.

NICOLA PINNA
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