San Gavino, aperta la nuova sede regionale del sindacato Sials Cobas Sardegna
Gli uffici in via Umberto I, una delle strade principali
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Ripartire dalla gente e dall’ascolto della base. Così a San Gavino Monreale nella centrale via Umberto I al numero 2 ha aperto la sede regionale del sindacato Sials Cobas Sardegna. Lo sottolinea il coordinatore regionale Gigi Marchionni: “Vogliamo ripartire dal confronto costante e democratico nei luoghi di lavoro col coinvolgimento di tutti quelli che vorranno dare un contributo di idee e di energie nuove per superare la logica verticistica e troppo istituzionalizzata della rappresentanza sindacale che in questi ultimi anni non ha più prodotto quella mobilitazione finalizzata alla rivendicazione sociale, che è stata una caratteristica fondante del sindacato anche a livello locale”.
La nuova sede posta nel cuore del paese, nel rispetto delle norme anticovid-19, vuole essere un punto di riferimento per tutte le varie categorie di lavoratori e pensionati: “Garantiremo – aggiunge Gigi Marchionni - tutti i servizi necessari per assistere l’iscritto a 360 gradi a partire da quelli del Caf e del Patronato (centri di raccolta ufficiali) per seguire con l’assistenza del contenzioso lavorativo e l’assistenza ai consumatori con la presenza in sede, su appuntamento, di due avvocati convenzionati con esperienza pluriennale. Crediamo che la nostra sede debba essere la casa del ‘sindacato della gente’ aperta al confronto e libera da meccanismi consolidati che in questi anni hanno snaturato il ruolo di chi deve rappresentare soprattutto i più deboli”.
Marchionni in passato è stato iscritto alla Cgil fino a rassegnare le dimissioni. Negli anni ha ricoperto importanti incarichi come quello di segretario territoriale del Medio Campidano: "Ora ho accettato di ricoprire il ruolo di coordinatore regionale della Sardegna del sindacato Sial Cobas Sardegna, entrando inoltre a far parte della struttura nazionale, in cui il confronto e il dibattito è all’ordine del giorno e ho riscoperto la semplicità delle persone che rivestono il ruolo di interfaccia fra le esigenze delle persone e la risoluzione dei loro problemi senza reverenzialità. Al centro del sindacato ci devono essere i disoccupati, i lavoratori e i pensionati”.