Guspini, la denuncia: «Le cornacchie cercano di cavare gli occhi agli agnelli»
Gli esemplari stanno causando significativi danni, anche alle colture agricole(foto Serra)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’allarme è stato lanciato dall’allevatore Roberto Frau che pascola le greggi nell’agro Sa Zeppara per denunciare la pericolosità delle cornacchie. «Questi volatili stanno diventando aggressivi, alla sera attaccano gli agnelli, con il becco cercano di cavare gli occhi agli animali, dobbiamo intervenire in modo diretto per allontanarli dalle vicinanze delle greggi».
Le cornacchie (la specie bigia) stanno causando significativi danni, in particolare alle colture agricole, e in alcuni casi anche a strutture e oggetti. Ci sono anche pericoli per la salute degli umani in caso di consumo diretto di frutta, gli escrementi provocano anche l’inquinamento. Sembra che questo volatile sia vettore di almeno 15 malattie enteriche umane, tra cui la Salmonella. Il veterinario Ugo Fanari: «Purtroppo devo confermare, il pericolo è di dominio pubblico».
Alessio Pilloni, consigliere di minoranza del gruppo Impari a Guspini dice: «La cornacchia sta distruggendo nidi di pernici, questi animali stanno venendo a mancare, non a causa come dicono della caccia, accusata di fare danni alla fauna, ma a causa di questi animali che distruggono intere nidiate di uova. In Sardegna non si sta facendo niente per contenere il problema, l’esubero di questa volatile è distruttivo, mentre nelle altre regioni, come il Piemonte, si forniscono gabbie per la cattura e si rilasciano le autorizzazioni ai detentori di porto di fucile per l'abbattimento. Questi animali sono protetti, non si possono abbattere se non con autorizzazioni. Le autorità devono intervenire con regolamenti per evitare un fai da te illegale».
Roberto Serpi, allevatore di bestiame ovino con l’azienda accanto al nuraghe Melas commenta: «Questo tipo di cornacchia nelle nostre campagne, sino a sette anni fa, non esisteva, è un animale che si sta moltiplicando velocemente, sta causando danni alle coltivazioni. Purtroppo è anche onnivoro e mangia carcasse di altri animali, spesso morti per malattia facendo progredire epidemie fra gli animali domestici. È aggressivo e tende a diventare padrone dei territori allontanando tutte le altre specie, distruggendo nidi e mangiando uova di altri uccelli».
È un problema serio che riguarda tutti i settori agricoli e tutto il territorio, le cornacchie stanno tormentando e danneggiando le aziende, non si può continuare a tergiversare e assistere passivi agli assalti di questi animali selvatici che ormai sono fuori controllo.
«Il flagello cornacchia bigia sta mangiando i piccoli di lepre e conigli, tutte le nidiate dei volatili terricoli e i nidi di altre specie come passeri, cardellini, verdoni e quant'altro, le popolazioni stanziali del nostro territorio, ormai non esistono più», prosegue il consigliere comunale.
«Ormai si contano migliaia di esemplari di cornacchie adulte, causando danni anche agli agricoltori, interi campi di ortaggi, angurie e meloni. Cosa deve ancora accadere per far sì che si intervenga davvero in maniera opportuna? Cosa stanno facendo le associazioni animaliste per scongiurare la scomparsa di tante specie?», conclude Pilloni.
Roberto Piras, imprenditore agricolo denuncia le perdite economiche: «Le cornacchie ancora prima del raccolto lacerano i teli che usiamo per contenere la crescita dell’erba nelle coltivazioni. Durante il periodo di crescita degli ortaggi beccano indiscriminatamente i frutti dell’orto rendendoli incommerciabili. Mi è capitato di perdere interi campi di ortaggi».