Domande degli studenti “addomesticate” per Todde, esplode il caso: «Interrogazione al ministro»
Deidda (Fdi): «Vietata la strumentalizzazione dei ragazzi». Il collega di partito, Fausto Piga: «La presidente pensa solo ai like». Urpi: «Un insulto per i giovani»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Dopo il caso dell'assessore alla Pubblica Istruzione in Toscana, che da candidata del Pd alle regionali ha convocato, insieme al provveditore agli studi, le quinte classi per una “passerella elettorale”, anche in Sardegna si verifica un episodio simile».
Così il deputato sardo di Fdi, Salvatore Deidda, annuncia in una nota la presentazione di un'interrogazione al ministro Valditara sul caso delle domande “addomesticate” per la presidente della Regione, Alessandra Todde, che devono essere poste durante un incontro con gli studenti di due istituti superiori di San Gavino e Villacidro, il 3 ottobre. La prima segnalazione è arrivata dall’associazione Sardegna Chiama Sardegna.
«Questi episodi e tentativi di strumentalizzare i ragazzi siano vietati dai dirigenti scolastici. La Presidente Todde si scusi per lo scivolone suo e del suo staff», accusa il meloniano.
Gli fa eco il collega di partito in Consiglio regionale, Fausto Piga: la vicenda «non mi sorprende e non sarebbe una novità. La presidente Todde è da inizio legislatura che bada più all'apparenza che alla concretezza, è in ritardo su tutto, un immobilismo ingiustificabile. Tra l'altro», prosegue, «trovo davvero incredibile come la governatrice continui imperterrito a privilegiare la comunicazione social rispetto alla concreta amministrazione della nostra Regione: di fatto preferisce fare l’influencer, postando dichiarazioni e video sui social per raccogliere like, piuttosto che occuparsi di soluzioni serie e fattibili per i problemi della Sardegna».
Si sente toccato quasi personalmente Alberto Urpi, consigliere regionale e sindaco di Sanluri, «perché si tratta di scuole del mio territorio». La gestione preventiva delle domande «è un insulto per i giovani e per le scuole del nostro territorio. La presidente, che in passato (campagna elettorale) ha sempre sostenuto con forza l’importanza della giustizia e della trasparenza, oggi invece parrebbe voglia evitare le domande degli studenti. Gli studenti rappresentano la società civile di oggi e di domani e avere paura di loro e delle loro domande è, se confermato, gravissimo».
Cosa ne peseranno gli iscritti al movimento 5 stelle, «urlatori della mancata trasparenza (degli altri però)?», si chiede Urpi. Che prosegue: «Molto semplicemente penso che governare significhi anche sottoporsi a tutte le domande, senza che queste siano filtrati dal capo ufficio stampa della Regione. Come rappresentante del territorio spero arrivi velocemente una smentita o un chiarimento».
Enrico Fresu