Massoneria, Armandino Coronamuore nel giorno del suo compleanno
E' morto a Cagliari, nel giorno del suo 88 compleanno, Armandino Corona, ex Gran Maestro del Grand'Oriente d'Italia tra il 1982 e il 1993: le sue condizioni di salute si erano aggravatePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Armandino Corona, che è stato anche presidente del Consiglio regionale della Sardegna e leader sardo del Partito Repubblicano si è spento nel Reparto di Gastroenterologia dell'Ospedale Is Mirrionis, dove era stato ricoverato per un aggravamento improvviso delle sue condizioni. "Mi sono stancato di rappresentare un bersaglio". Così Armandino Corona spiegò il 18 maggio 1995 la scelta di dimettersi dalla massoneria, dopo il rinvio a giudizio per falsa testimonianza nell'ambito dell'inchiesta sul Banco Ambrosiano. Una decisione che suscitò scalpore anche perché era stato proprio lui, a presiedere la Corte centrale del Grand'Oriente d'Italia, istruendo e portando a termine il procedimento che il 31 ottobre 1981 si concluse con l'espulsione di Licio Gelli dalla massoneria. Una vicenda che riecheggiò nelle motivazioni che portarono Corona a lasciare il Grande Oriente D'Italia di cui era stato Gran Maestro dal 1982 al '90. "Da 14 anni in qua è la solita mannaia contro i massoni, ogni volta che c'è un po' di maretta politica nei confronti della massoneria si ricominciano a rincorrere i nomi", disse, inviando la lettera di "rinuncia all'appartenenza" alla sua loggia, la "Hyram" numero 657, di Cagliari, e per conoscenza al presidente del Collegio dei Maestri venerabili della Sardegna, e al Grand' Oriente d'Italia, a Roma. "Io sono un duplice bersaglio: da un lato come Armandino Corona e dall' altro come massone. Questa cosa deve finire. Perciò - concluse, annunciando che le sue dimissioni erano state accettate - ho scisso questo binomio e ora chi deve dire male della massoneria lo dica, e chi deve prendersela con me lo faccia, ma facendo riferimento a fatti specifici".