Non è stata una campanella normale quella che, qualche giorno fa, ha sancito la fine delle lezioni all'Alfieri. Quel suono ha sancito la fine di una storia durata quarant'anni, l'ultimo giorno da docente per Lucio Tunis, il polistrumentista sessantenne che, appeso il registro al chiodo, è andato in pensione. «Ma», spiega, «dovevo lasciare. Perché con i tanti tagli, con la piaga del precariato, è diventato sempre più difficile lavorare. E poi, trovo giusto lasciare spazio ai giovani».

GLI ESORDI - Quasi il pagamento di un debito: in fondo, lui ha varcato le porte di una scuola da giovanissimo. «Ho iniziato nel '71-'72, anno in cui mi fu data la supplenza in quattro scuole». Le sue prime docenze alla Manno e all'Alagon. Con un obiettivo da raggiungere: rinfrescare l'insegnamento della musica nelle scuole. «Già dal primo anno, ho deciso di affiancare altri strumenti al solito e scontato
flautino. E, da subito, ho portato le chitarre, classica, acustica ed elettrica».
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