In piazza per il lavoro e per gli ammortizzatori sociali che saranno tagliati a chi è già fuori dall'azienda: una vera mazzata soprattutto per la Sardegna che vanta cifre da record su cig e disoccupazione, in particolare giovanile con punte nel Sulcis che superano il 70 per cento.

Lo sciopero generale nazionale in programma venerdì 12 è indetto da Cgil e Uil contro le politiche del lavoro del governo Renzi: previsti cortei a Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Olbia, Carbonia. E poi presidi nella zona industriale di Villacidro e sulla statale 125 in Ogliastra. "I diritti e il lavoro - spiega il segretario regionale della Cgil Michele Carrus presentando le manifestazioni - non si creano abbassando le tutele".

Nel mirino Jobs act, legge di stabilità, politiche economiche. "Il Governo - attacca il numero uno della Cgil - ha fatto la scelta di campo di privilegiare datori di lavoro e imprese a scapito dei lavoratori di oggi e di quelli del futuro. Una decisione devastante con un programma che sembra scritto nella sede di Confindustria".

All'attacco anche la Uil. "Che cosa va bene? Per noi quasi niente - chiarisce il segretario regionale Francesca Ticca - I tempi del Jobs act non sono quelli disegnati per la gente, troppo lunghi. Abbiamo necessità di risposte immediate. Ad esempio gli 80 euro vanno spalmati tra pensionati e persone che non hanno un reddito. Va rivista la legge Fornero, abbiamo bisogno di una politica economica che metta l'Italia nei binari di produzione. Non abbiamo un'idea di quanto questo governo voglia investire sul sapere, e sulla scuola prima di tutto".

Saranno proprio Carrus e Ticca a chiudere il 12 dicembre al Bastione il corteo cagliaritano che comincerà alle 9 in piazza Garibaldi. Con loro ci sará il segretario generale Flc Cgil Domenico Pantaleo. Focus sulle nuove generazioni: il responsabile giovani della Cgil, Andrea Coinu, ha parlato delle assemblee in preparazione dello sciopero nelle scuole. "Terreno fertile perché - spiega - gli studenti e i giovani sono preoccupati e i numeri confermano purtroppo la grave situazione: in Sardegna 1 su 4 abbandona la scuola, 1 su 3 non ha borsa di studio all'università, 1 su 2 non ha lavoro".
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