La verità, secondo Lai e Bruno, è che la Regione non ha prodotto "nessun atto vero contro il Governo che ha gestito la privatizzazione della Tirrenia senza alcun interesse nei confronti della continuità del servizio per i passeggeri e i cittadini sardi, favorendo nei fatti una cordata di armatori che ha svelato da subito gli interessi monopolistici con l'immediato aumento delle tariffe non appena la compagnia pubblica ha dimesso i panni di calmieratrice". "La Regione - denunciano gli esponenti del Pd - ha atteso senza reagire i ritardi del governo sulla privatizzazione, senza mettere in campo prima le azioni di sua competenza per garantire la continuità territoriale marittima che dal 2010 è di nostra esclusiva responsabilità". Quanto al varo della flotta sarda, per il segretario e il capogruppo dei democratici è stata "un'iniziativa obbligata, chiamata con un nome ad effetto, ma rimane un'iniziativa disperata e occasionale, non è questa la soluzione che può dare certezze ai cittadini e al sistema economico. Il tema della mobilità connessa alla insularità non può essere ridotto a promesse vane quanto inconsistenti - concludono - ma diventare un profilo di confronto netto sul tavolo del federalismo con il Governo".
© Riproduzione riservata