"Si trattò solo di un litigio durante l'allenamento. Un tunnel di troppo e io e Marchini ci prendemmo a calci. A separarci furono i compagni". E' questa la ricostruzione dello stesso Pasquale Foggia durante il processo dello scorso 10 luglio davanti al giudice di pace di Cagliari nel processo contro Marco Marzano, il napoletano 31enne accusato di aver picchiato, il 29 ottobre del 2007, davanti al bar Agorà di via Grazia Deledda, l'allora giocatore rossoblù Davide Marchini.

LEGAMI TRA LA RISSA E IL PESTAGGIO - Foggia era in compagnia di Marzano il giorno del fattaccio e, stando alla tesi dello stesso Marchini, sarebbe stato il mandante di quella spedizione punitiva, che sarebbe scattata proprio per vendicare lo scontro avvenuto pochi giorni prima in allenamento. Una ricostruzione che durante la sua testimonianza il fantasista napoletano ha categoricamente respinto. Proprio come Robert Acquafresca, che ieri mattina, alla ripresa del processo, ha reso la sua testimonianza. "Io non ho visto molto - sono state le sue parole -, proprio in quel momento mi ero spostato fuori per fare una telefonata, ricordo però che vidi Marchini uscire di corsa dal bar e un uomo che lo inseguiva scagliandogli addosso una sedia".

Il giudice ha rinviato il processo all'11 dicembre, giorno in cui sarà interrogato Alessandro Budel, l'ultimo testimone in lista prima della sentenza.
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