Il padre del bimbo morto in un tragico incidente sul cavalcavia della Sassari - Ittiri è indagato per omicidio colposo.

Giuseppe Secchi è stato sottoposto anche agli esami alcolemici. Tutti atti dovuti.

L'unico testimone dell'incidente sul cavalcavia è un ragazzino di Ittiri: ha confermato ai militari la dinamica della tragedia: «Ho visto l'auto sbandare come impazzita, poi il salto nel vuoto. Tutto è avvenuto senza il coinvolgimento di altre macchine» ha riferito il testimone ai carabinieri di Ittiri.

L'allevatore molto probabilmente ha perso il controllo dell'auto per un malore. È l'ipotesi più accreditata per l'incidente che è costato la vita al piccolo Raimondo, di soli 12 anni.

Troppo gravi le lesioni riportate nell'urto con il suolo: il piccolo non ce l'ha fatta ed è spirato sotto il ponte, nonostante l'intervento dei sanitari che hanno lottato fino alla fine per cercare di rianimarlo.

Ieri è stata eseguita l'autopsia nell'Istituto di Patologia forense di Rizzeddu. L'allevatore invece è fuori pericolo, se la caverà. Come atto dovuto l'uomo è stato sottoposto a dei prelievi di sangue per verificare l'eventuale presenza di alcol, i risultati si avranno entro un paio di giorni.

Una analisi inevitabile anche se i militari escludono a priori che l'allevatore possa essersi messo alla guida in stato di ebbrezza. Anzi, non hanno il minimo sospetto. Più probabile che a fargli perdere il controllo della Fiat Sedici sia stato un malessere improvviso. Scartata anche ipotesi dell'esplosione di un pneumatico. La ruota, che in un primo momento non si trovava, è stata poi recuperata, in tarda serata, a poca distanza dalla carcassa dell'auto, nascosta tra la vegetazione. I carabinieri di Ittiri, coordinati dal comandante Matteo Sechi, non senza difficoltà, sono riusciti a rintracciare anche l'unico testimone.

Un ragazzo che si trovava a passare per caso nel luogo della tragedia e che ha visto il volo in diretta. Il Suv che cambia traiettoria, esce dalla carreggiata e si arrampica sulla collina rocciosa, poi il salto nel vuoto, giù dal ponte alto quaranta metri.

Alla stazione dei carabinieri domenica pomeriggio erano giunte diverse telefonate: all'altro capo della cornetta automobilisti che segnalavano la presenza dell'auto in fondo al dirupo e chiedevano soccorsi. Nessuno però aveva assistito alla dinamica.

Ad eccezione del giovane che ieri è stato sentito dai militari, confermando che l'incidente è avvenuto senza l'interessamento di altri mezzi.

Una incredibile fatalità.

Ieri intanto l'intero paese si è stretto intorno al dolore dei genitori dello sfortunato bambino. Doveva essere un giorno di festa, quello per San Pasquale.

Il Comune aveva persino organizzato una sfilata di costumi tradizionali e una parata di cavalli per celebrare una ricorrenza molto cara ai pastori.

Invece, per ovvi motivi, si è preferito dare corso solamente alla processione religiosa, senza banda musicale.

La salma del piccolo Raimondo è tornata a casa ieri pomeriggio. Amici e parenti hanno così potuto porgere l'ultimo saluto al piccolo e stare vicino alla famiglia. I funerali dovrebbero svolgersi oggi nella parrocchia di San Pietro.

CATERINA FIORI
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