Incidente ad Arzachena, Giugiaro: «Io sopravvissuto perché l'auto era nuova»
Lo storico designer ammette che «oggi la sicurezza è un lusso»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Sono vivo. E lo devo alla tecnologia che ho contribuito, nel mio piccolo, a plasmare». A dirlo in un’intervista a La Stampa è Giorgetto Giugiaro, storico designer di automobili che è sopravvissuto a 87 anni ad un incidente ad Arzachena dopo che la sua auto si è ribaltata ed è finita in un dirupo. «Se fossi stato a bordo di un'auto di quindici anni fa, quasi l'età media delle vetture che circolano sulle strade italiane, probabilmente non sarei qui a raccontarlo. Le statistiche non mentono: un'auto nuova, con i suoi dispositivi di sicurezza, offre sette volte più possibilità di sopravvivere a un incidente rispetto a una di quindici anni fa».
Ma qui si apre una ferita. «Una di quelle riflessioni che pesano più di un fuoristrada accartocciato. La sicurezza, oggi, è un lusso. Chi può permettersi un'auto nuova ha più chances di tornare a casa vivo. Nel 2024, in Italia, abbiamo contato 173.364 incidenti stradali. Quanti di quei guidatori, in macchine datate, non hanno avuto la mia fortuna?", si domanda il designer.
«La tecnologia salva vite, ma è una salvezza che costa cara. E questo, per uno come me, che ha sempre voluto disegnare auto per tutti, è un pensiero che brucia. Non fraintendetemi: non sono qui a fare la morale. Sono solo un uomo che, sceso da un'auto capottata, si è guardato allo specchio e ha visto non solo un sopravvissuto, ma un privilegiato», aggiunge.
«Ora sono a Torino, nella mia tana creativa, dove le idee non si fermano, nemmeno con un busto ortopedico - conclude -. E forse, chissà, da questa disavventura nascerà una nuova linea, una nuova idea, un nuovo modo di pensare la sicurezza. Perché il futuro, come le auto, si disegna un tratto alla volta».
(Unioneonline)