A fare mente locale, senza nemmeno andare troppo lontano nel tempo, il caldo estivo lo portava quasi sempre l’anticiclone delle Azzorre. Era quella la narrazione dominante del Bernacca di turno, fenomenologia di un’epoca in cui l’esistenza delle mezze stagioni non veniva messa in dubbio. L’afa, seppure mitigata dalle correnti oceaniche, arrivava sostanzialmente dalle isole portoghesi in mezzo all’Atlantico. Da qualche anno, invece, è cambiato tutto.

Le temperature bollenti hanno un biglietto di sola andata dal Continente nero, attraversano il Sahara ed eccole da noi. «Sono gli anticicloni africani, sempre più frequenti», spiega Carlo Spanu, tenente colonnello dell’Ufficio meteo a Decimomannu, quartier generale dell’Aeronautica militare al servizio del clima. «L’attuale area di alta pressione atmosferica, la seconda dell’anno, si caratterizza per essere anomala: in Sardegna e Centro-Sud Italia durerà un’altra decina di giorni, portando il conto totale del gran caldo oltre le due settimane».

Tutti i dettagli nell’articolo di Alessandra Carta su L’Unione Sarda, in edicola e sull’app.

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