Salvatore e Pietro Paolo Murgia dovranno trascorrere dodici anni in carcere per l'omicidio di Francesco Carta, noto come Nenè. Rispetto alla sentenza di primo grado per i fratelli di Iglesias c'è stato uno sconto di pena, per la precisione tre anni e quattro mesi in meno. I due imputati (difesi dagli avvocati Rita Dedola, Francesco Marongiu, Massimo Ledda e Gianfranco Cortis) hanno ascoltato in silenzio che il presidente Vincenzo Oliveri. La vicende risale al luglio del 2006. Nenè Carta aveva colpito il figlio di Pietro Paolo Murgia a San Benedetto, una frazione di Iglesias. Il bambino aveva pronunciato parole offensive e Carta gli aveva dato un ceffone. Il giorno seguente Murgia, dopo aver denunciato tutto ai carabinieri, era tornato all'ovile armato di fucile e aveva esploso due colpi con il suo fucile a pallettoni, uno dei quali aveva raggiunto e ucciso Francesco Carta. L'autopsia aveva accertato che al delitto aveva partecipato una seconda persona, Salvatore Murgia, il fratello di Pietro Paolo. I due nel processo di primo grado erano stati condannati a 15 anni e quattro mesi di reclusione.        
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