24 marzo 2011 alle 08:15aggiornato il 24 marzo 2011 alle 08:15
Hascisc a volontà, 30 chili a viaggioLa 'ndrangheta alimentava il Sulcis
Per rifornire il territorio l'hascisc arrivava a trenta chili per volta, ma non mancavano la cocaina, l'eroina. È la realtà messa nudo dall'operazione dei carabinieri che ha portato all'arresto di 34 persone. LEGGI L'ARTICOLO SU L'UNIONE SARDAPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Quando parlano dei loro affari al telefonino, la fantasia degli spacciatori galoppa: la cocaina diventa la “rivista”, i panetti di hascisc “oratine” o “maialetti”. Salvo, poi, tradirsi organizzando la consegna di un improbabile “maialino di due etti” finendo per insospettire le forze dell'ordine impegnate nelle intercettazioni. L'operazione con cui i carabinieri hanno sgominato tre giorni fa la banda di trafficanti con base a Milano e punto privilegiato di smercio a Carbonia e hinterland, ha confermato, quello che da anni è il nuovo modus operandi : tutto si pianifica per telefono adoperando eufemismi per identificare la droga, e la creatività non conosce limiti.
Déjà Vu ha smantellato la rete dello spaccio a Carbonia ma le indagini stanno rivelando sviluppi su scala nazionale: «Stanno emergendo - sottolinea il comandante della Compagnia dei carabinieri Cristian Buttazzo - convergenze investigative sul ruolo di cosche criminali che agiscono in altre regioni». Fra queste la ‘ndrangheta, «ma non significa affatto - conclude il capitano - che questa organizzazione avesse messo piede in città».
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