Non solo: «Abbiamo creato un nuovo esecutivo di transizione», annuncia il consigliere provinciale sassarese, «che ci traghetterà oltre questa fase di acceso dibattito per portarci a un nuovo congresso democratico».

Il 9 gennaio, ad Abbasanta, un’assemblea aperta a tutti gli iscritti e simpatizzanti farà il punto della situazione e renderà ufficiale la nuova organizzazione. Per il momento, Sale - confermato presidente nell’assemblea del 12 dicembre, sempre ad Abbasanta - ha assunto l’interim della segreteria nazionale. Già evidente la prima svolta politica, con l’annuncio di «una grande apertura a tutti i movimenti indipendentisti e a chiunque abbia a cuore i concetti di nazione, indipendenza, sovranità». Negli ultimi tempi Irs si era invece caratterizzata per la scelta di non stringere alleanze, neppure con le sigle più affini. Altra discontinuità sarà la presenza nelle manifestazioni dei sardi in lotta per il proprio lavoro, dai pastori agli operai.

Il provvedimento di «sospensione» riguarda l’ex segretaria Ornella Demuru e gli altri a lei vicini (tra cui due dei cofondatori di Irs, Franciscu Sedda e Frantziscu Sanna), che il 12 dicembre avevano partecipato a un’altra assemblea, a Cagliari, e di recente hanno annunciato una nuova costituente indipendentista. «Con una lettera li abbiamo diffidati dall’utilizzare il simbolo e convocare riunioni a nome di Irs», precisa Gavino Sale, che aggiunge: «Apriremo le porte a nuovi iscritti, passeremo da 200 a 600. Abbiamo già registrato l’interesse di tante persone. Queste polemiche, paradossalmente, finiranno per rafforzarci».
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