Roghi per prendere il rame: allarme fumo nero all'aeroporto di Olbia
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"Le colonne di fumo che state provocando vicino all'aeroporto di Olbia stanno mettendo a rischio la sicurezza della navigazione aerea. Se dovesse proseguire questa attività pericolosa ci saranno provvedimenti molto severi".
Le parole sono del presidente del Tribunale di Tempio, Marco Contu, davanti al quale, questa mattina, è comparso un nomade di 25 anni, Mehemed Seferovic, accusato di incendio e inquinamento ambientale, per un rogo appiccato durante la notte, nella zona di Colcò, a Olbia.
Il giovane era stato arrestato dai carabinieri e stamattina ha patteggiato undici mesi di reclusione, per l'episodio contestato.
Incendi di questo tipo sono frequenti: si bruciano le guaine in plastica dei cavi e rivendono o lavorano il rame.
I carabinieri hanno già effettuato numerosi arresti.
Questa mattina il giudice ha spiegato alla persona comparsa in aula che la torre di controllo dell'aeroporto Costa Smeralda più volte ha segnalato i problemi provocati dal fumo denso e nero che si solleva dalla zona di Colcò, a due passi dallo scalo olbiese.
Oggi è stato contestato anche il reato di inquinamento.