Il caso potrebbe fare anche sorridere, ma se le denunce presentate ai Carabinieri si riveleranno fondate porterà anche un mare di guai. La storia è quella di due asini rubati a Olbia nel 2015, Baingia e Piricocco. La vittima del furto si era messa l’anima in pace, ma di recente ha saputo che la sua Baingia si trova in un terreno, nelle campagne di Berchidda. Ed è quest’ultima circostanza che ha portato all’apertura di una indagine per la ricettazione e, non si esclude, anche per il riciclaggio degli animali rubati.

Stando agli atti di un fascicolo aperto dopo un esposto presentato ai carabinieri, sono stati modificati illecitamente i documenti dell’asina (una sorta di “passaporto” con numero di microchip, sesso, razza, mantello, segni caratteristici, vaccinazioni, data di nascita, passaggi di proprietà e dati dell’ultimo proprietario). La falsificazione dei documenti potrebbe essere stata funzionale alla vendita dell’animale.

Non basta, se dovesse essere dimostrato che i dati di Baingia e Piricocco sono stati utilizzati per richieste di fondi regionali si aprirà anche un altro fronte di indagine.

L’avvocata Lia Deiana assiste il proprietario degli animali, non ha voluto commentare il caso in attesa delle decisioni della magistratura. 

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