Raid incendiario a Olbia, gli arrestati respingono le accuse
I due sotto accusa per il rogo contro Paolo Maludrottu negano ogni responsabilità davanti al GipPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nessun coinvolgimento nel raid incendiario contro Paolo Maludrottu, respingono tutte le contestazioni le due persone arrestate a Olbia con l’accusa di avere appiccato le fiamme in una imbarcazione.
Gli indagati, Peppino Dessena e Giovanni Ruggero, entrambi di Olbia, sono comparsi davanti al gip di Tempio, Alessandro Cossu.
I fatti sono avvenuti nelle primissime ore di martedì nei pressi di un pontile, a ridosso delle case popolari della centralissima via Roma. Secondo il pm, i due si sarebbero avvicinati alla barca di Malodrottu pochi istanti prima dell’incendio.
Stando agli atti, tutto sarebbe avvenuto sotto gli occhi degli agenti di una Volante del Commissariato di Olbia. Dessena e Ruggiu, difesi dall’avvocato Luca Tamponi, respingono con forza tutte le accuse. Il difensore sostiene che non vi siano prove del coinvolgimento dei due nel raid incendiario.