Un altro raduno di negazionisti interrotto dalle forze dell’ordine nel Nord Sardegna, questa volta a Cugnana, dove sono state sanzionate una sessantina di persone. 

La scoperta è stata fatta dopo che al porto di Golfo Aranci è sbarcata una famiglia lombarda, giunta nell’Isola in traghetto. 

Durante i controlli la stessa - marito, moglie e figli - ha candidamente ammesso di essere sprovvista della certificazione relativa al tampone negativo, prevista dalle ordinanze regionali. Così, dopo essere stati identificati, i turisti hanno messo a verbale che si sarebbero messi in quarantena in una villa di Cugnana. 

Nelle ore successive il Corpo forestale è dunque passato per un controllo. E a quel punto i ranger si sono trovati di fronte la scena seguente: una trentina di auto parcheggiate e decine di persone radunate in una sorta di arena, con un oratore dotato di megafono al centro. Secondo quanto si apprende, si trattava di un raduno organizzato da una associazione negazionista del Covid per "discutere la garanzia di difesa dei diritti delle persone".

I presenti hanno impedito ai forestali di entrare nella villa. Ma sul posto sono poi arrivati anche i carabinieri di Olbia, che hanno atteso che le persone all’interno – provenienti dal capoluogo gallurese, ma non solo – lasciassero la casa, per poi procedere all’identificazione e alle relative sanzioni.

La stessa associazione avrebbe poi, in segno di protesta, inviato una lettera ai ministri della Giustizia, dell'Interno e della Difesa, lamentando una "grave violazione dei diritti umani". 

(Unioneonline/l.f.)

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