In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, l’Archivio Storico del Comune di Santa Teresa Gallura ha pubblicato online una ricerca dedicata ai 36 caduti teresini della Seconda guerra mondiale.

Il lavoro, frutto dell’impegno degli operatori e della collaborazione di famiglie, archivi e istituzioni, ricostruisce le vicende di uomini che operarono su quasi tutti i fronti: dall’Africa alla Russia, dai Balcani alla Grecia, fino al territorio italiano dopo l’8 settembre 1943. La maggior parte di loro - è scritto nell'introduzione - prestò servizio nella Regia Marina, altri nell’Esercito, nell’Aviazione, nei Carabinieri e nella Guardia di Finanza. Provenienti per lo più da famiglie modeste, contadini o marittimi con un’istruzione elementare, molti erano giovanissimi: la maggior parte cadde tra i 20 e i 30 anni, il più giovane ne aveva 18, il più anziano 52. Un terzo era sposato con figli.

Tra il 1940 e il 1942 Santa Teresa contò 14 caduti, saliti a 21 tra il 1943 e il 1945, e uno anche dopo la fine del conflitto. Cinque soldati scelsero di aderire alla Repubblica Sociale di Salò; tre furono giustiziati nel maggio 1945 sul fronte jugoslavo e uno sul Lago Maggiore. Un altro si unì invece ai partigiani, venendo fucilato dopo la cattura.

Tre militari morirono nei campi di prigionia, due in Germania e uno in Russia. Molti non tornarono mai: quasi la metà perì in mare o in zone dove non fu possibile recuperare le salme. Dieci militari ricevettero onorificenze e medaglie al valor militare. La ricerca ha inoltre permesso di aggiungere agli originari 25 nomi della lapide commemorativa altri 11 caduti riscoperti. Trovano spazio nel lavoro pubblicato dall’Archivio Storico anche altri cittadini teresini, che per cause connesse al secondo conflitto sono deceduti a guerra conclusa o comunque lontano dalle zone di guerra.

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