Un tesoretto di quasi tre milioni e 200mila euro che lancia Olbia in cima alla classifica delle città sarde per gli incassi provenienti dalla tassa di soggiorno.

Con il 21% in più rispetto all'anno precedente (dati Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno della società Jfc) la città gallurese raggiunge la vetta che ha cominciato a scalare nel 2022 con un esiguo aumento delle tariffe.

«Abbiamo aggiustato le tariffe, ritoccandole di pochi centesimi in base alla categoria delle strutture ricettive, con un massimo di cinque euro per quelle a cinque stelle, e in un anno, nel 2023, abbiamo incassato un milione e mezzo in più», commenta l'assessore al Bilancio, Alessandro Fiorentino, che ha proposto l'incremento e ha elencato le spese che il guadagno ha consentito di sostenere.

Oltre un milione e 200mila euro per gli eventi di Natale e i festeggiamenti di Capodanno, 400mila euro destinati al Museo archeologico e 300mila euro per il decoro urbano. Oltre alle prime tre voci di spesa, i soldi entrati nelle casse del Comune dall'imposta di soggiorno sono stati investiti in tante manifestazioni sportive, dai campionati di moto e moto d'acqua, di karate, di judo, di tennis fino alle bocce, in eventi culturali, in biblioteca e per le strade del centro storico tra cui la manifestazione che celebra il vino gallurese, Benvenuto Vermentino, costato 80mila euro, importo investito anche per sostenere l'organizzazione della festa di San Simplicio, in calendario tra un mese.

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