Ci sono il pane e il formaggio prodotti in città, il riso coltivato a Oristano, i pelati di Serramanna, i finocchi raccolti a Orosei e le clementine che arrivano da Muravera. Dal campo al banco, il menù delle mense delle scuole dell'infanzia e primarie di Olbia è a chilometro zero e porta in tavola i piatti tipici.

Pensato dall'amministrazione comunale per promuovere il valore dei prodotti locali, oggi, nel plesso Maria Rocca, è stato presentato il menù con cui il pranzo delle mense scolastiche diventa un omaggio al territorio e ai suoi sapori antichi.

Zuppa gallurese, gnocchi galluresi, risotto con la pulpedda e panadas non sono più un'eccezione nella dieta degli scolari. «La vera novità è l'inserimento strutturale di piatti tipici nel menù mensile, superando il modello, finora utilizzato, della giornata tipica una volta all'anno: i piatti tipici diventano, invece, parte integrante dell'alimentazione quotidiana restituendo dignità e continuità alla nostra tradizione», ha detto l'assessora all'Istruzione, Sabrina Serra. E ha aggiunto: «Questa scelta ha anche un forte valore educativo e culturale: significa riconoscere che i piatti della tradizione non sono solo memoria ma possono essere compatibili con un'alimentazione equilibrata, moderna e di qualità ed è un modo concreto per trasmettere identità, appartenenza e rispetto per il territorio».

Non solo cibo, il menù a filiera corta proposto dall'amministrazione comunale significa anche sostenere le imprese locali e ridurre l'impatto ambientale.

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