Sopralluogo dei carabinieri del Ris di Cagliari con i colleghi del reparto territoriale di Olbia all’interno di un immobile in via Pietro Aretino, a Olbia, che era  nella disponibilità di Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu, i due indagati per la scomparsa di Rosa Bechere. 

È il primo atto della nuova inchiesta condotta dal Pm Alessandro Bosco sul caso della morte – il decesso è dato per certo – della sessantenne svanita nel nulla il 25 novembre del 2022: l’indagine era stata di recente avocata dalla Procura generale, che ha dato nuovo impulso agli accertamenti con l’assegnazione del fascicolo, che non sembra avere ipotesi alternative a quelle di un omicidio, anche se la morte potrebbe essere la conseguenza non voluta di condotte gravissime.

Si parla di una intossicazione letale da farmaci e di un successivo occultamento del cadavere. È la tesi sulla quale insistono da mesi gli avvocati del compagno della donna scomparsa, i penalisti Cristina e Abele Cherchi. E il pm, anche sulla base degli elementi forniti dai due legali, ha iniziato un accurato lavoro di verifica. Oggi la prima azione sul campo. 

La vicenda

Rosa Bechere, 60 anni, pensionata, malata, terrorizzata solo all’idea di uscire di casa, sparisce il pomeriggio del 25 novembre del 2022. Stando ai nuovi accertamenti potrebbe essere morta lo stesso giorno, tra le 15 e le 18. Rispetto alla prima impostazione delle indagini, quella che cercava la prove di un delitto efferato, ora il pm lavorerebbe su un’altra ipotesi, quella del decesso causato da un “trattamento” (uso massiccio di psicofarmaci) finalizzato a stordire la vittima, mantenendola in uno stato di torpore per poterla derubare. Le indagini puntano di nuovo su Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu, la coppia indagata per la quale era stata chiesta una archiviazione, che ora è stata, di fatto, accantonata dalla Procura generale. La sera del 25 novembre, stando agli atti, la coppia ordina tre pizze. Sarebbero in corso verifiche per stabilire se Giorgio Beccu ha mentito quando ha detto: «Tre pizze, sì, perché io ne mangio due». Depistaggio? Gli avvocati Cristina e Abele Cherchi hanno smentito alcune circostanze riferite dagli indagati. Si parla di un presunto depistaggio. La coppia denunciata avrebbe raccontato di un personaggio misterioso frequentato dalla Bechere e visto la sera del 25 novembre 2022. Ora emerge che si tratta di un medico, già sentito dai carabinieri, che smentisce di avere visto la donna quel giorno.

L’ipotesi è questa: Rosa Bechere, la sera del 25 novembre è sola. Dopo un malore (forse dovuto al sovradosaggio degli psicofarmaci) muore. Il suo corpo viene fatto sparire con operazioni completate in via Aretino (vicino alla casa degli indagati) e poi con un’uscita in mare o verso una porcilaia a diversi chilometri da Olbia. 
 

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