La Corte dei Conti (Sezione giurisdizionale per la Sardegna, presidente Donata Cabras) ha assolto un imprenditore di Olbia dall’accusa di avere percepito indebitamente contributi Argea. L’uomo, indagato dalla Procura di Tempio, ha subito il sequestro di conti correnti e immobili.

All’imprenditore è stato contestato di avere incassato i fondi Argea per il “Recupero e valorizzazione economico-produttiva di sugherete" e di avere frodato la Regione non realizzando gli interventi. Ma la Corte dei Conti ha stabilito che le contestazioni a carico dell’imprenditore non sono fondate, perché quanto finanziato dalla Regione è stato realizzato in una località tra Olbia e Sant’Antonio di Gallura.

L’imprenditore è stato assolto con la formula più ampia, come chiedevano gli avvocati Anselmo Mocci e Vittorio Michele Delogu. La contestazione era pesante, sottrazione di quasi 300mila euro attraverso un giro di fatture per operazioni inesistenti. L’imprenditore è stato accusato anche di avere simulato una grave patologia, mentre i suoi legali hanno dimostrato che ha subito tre delicati interventi chirurgici.

Un calvario durato tre anni, dal quale l’uomo non è ancora uscito completamente. Negli atti del procedimento davanti alla Corte dei Conti si legge non solo che è stata completata la valorizzazione delle sugherete, ma che la stessa Argea e il Corpo Forestale ne hanno verificato i risultati. (stato di avanzamento dei lavori). Dice l’avvocato Anselmo Mocci: «Il nostro assistito esce provato da questa vicenda, che ha avuto pesanti ripercussioni sul piano umano». L’imprenditore ha infatti chiuso la sua azienda. 

© Riproduzione riservata