Olbia, diversi i vip danneggiati dal rogo nel cantiere Nautica Acqua
Tra loro anche l’ormai ex presidente del Coni, Giovanni Malagò e Tommaso Cavalli, figlio di Roberto CavalliPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono 31 le persone danneggiate indicate nel conferimento della consulenza tecnica sul disastroso incendio del cantiere Nautica Acqua, a Olbia. I pm Gregorio Capasso e Claudia Manconi ipotizzano il reato di incendio colposo, i fatti risalgono al 22 aprile e mercoledì prossimo i magistrati affideranno gli accertamenti sulle cause del disastro agli ingegneri Antonio Angelo Porcu e Federico Sommella.
Le persone danneggiate, alle quali è stato notificato l’atto della Procura di Tempio, sono i proprietari degli yacht e delle altre imbarcazioni, una trentina, distrutte dalle fiamme. Ci sono diversi legali rappresentanti di società di charter nautico, come la Mikasa Luxury Management, che ha perso cinque imbarcazioni, o come la maltese Dolphin 05 Malta Ltd.
Tra i danneggiati compare anche l’ormai ex presidente del Coni, Giovanni Malagò e Tommaso Cavalli, figlio di Roberto Cavalli. Nell’incendio è andato in fumo un super motoscafo appartenuto allo stilista scomparso lo scorso anno, un Novamarine Black Shever Freedom. Distrutti anche uno yacht del prestigioso cantiere San Lorenzo, un gommone Sea Water Phantom 280 e due Itama, per citare solo alcune delle imbarcazioni di maggior valore. Gli indagati per l’incendio di Cala Saccaia sono cinque, difesi dagli avvocati Stefano Oggiano, Marco Petitta e Giampietro Cocco.