Dalla Costa Azzurra alla Costa Smeralda, poi verso il piccolo borgo arzachenese di Cannigione, dove scelse di vivere e morire.

Il cuore di Henri Bataille ha smesso di battere questa mattina nella sua casa in via Vespucci.

Era un'artista introverso, ma mai avaro verso la comunità che lo ha accolto dal 1964.

A raccontarne la storia è l'amico di sempre, Gianni Filigheddu.

"E' stato uno degli uomini che il principe Karim Aga Khan portò con sé in Sardegna dal sud della Francia, quando si iniziava a vociferare dell'idea di una nuova località turistica da costruire nell'Isola.

Da giovanissimo si trasferì in Costa Azzurra per seguire le orme di Pablo Picasso, divenne persino suo vicino di casa. Poi iniziò l'avventura in Costa Smeralda.

Qui - continua Filigheddu - disegnò e realizzò arredi e sculture in legno e ferro per hotel e ville".

Tante sono le storie legate a Bataille e alla sua arte.

Aveva 87 anni e tra pochi giorni tutta Cannigione avrebbe celebrato una delle sue rare opere rimaste pubbliche, così come avviene dal 1973: il San Giovanni Battista forgiato nell'ottone e donato alla comunità in onore del patrono.

Posizionata sull'isolotto all'imboccatura del golfo di Arzachena, quasi a farne da guardiano, la statua viene raggiunta da un corteo di battelli il 24 giugno di ogni anno.

Ai suoi piedi i fedeli depongono una corona di fiori prima di rientrare in porto.

Stavolta, la cerimonia sarà più toccante che mai in memoria di Henri. Domani mattina, martedì 14 giugno, nella chiesa di San Giovanni Battista a Cannigione si svolgeranno i funerali.
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