Una festa, quella della Ss. Trinità che si iniziò a celebrare nei primi secoli dell’anno 1000 nella piccola cappella del piccolo monastero benedettino dell’isola di Santa Maria e forse anche nell’isola di Maddalena, in quella che alcuni studiosi ritengono fosse una cappella, dedicata a San Ponziano, a un paio di centinaia di metri dall’attuale chiesetta della Santissima Trinità, ultimata attorno al 1770, e intitolata, dopo un paio di decenni, alla Trinità.

La festa Trinitaria fu istituita nei primi secoli del Medioevo per opera specialmente dei monaci (e nelle isole dell’arcipelago di La Maddalena erano presenti con alcuni piccoli cenobi) che cominciarono a celebrarla nei loro monasteri. Fu nel 1314 che Papa Giovanni XXII la dichiarò festa universale. Un rito che si è ripetuto anche ieri, domenica 15 giugno, a La Maddalena, a testimonianza, da parte della popolazione isolana, di una devozione ancora viva. Una festa che al di là del significato religioso a La Maddalena né ha uno storico e identitario che parte proprio dai primi anni della fondazione ufficiale di questa comunità, nel 1768.

Fin dai primi anni, al cospetto di parroco celebrante, si raccoglieva in quest’occasione: l’originaria popolazione corsa, quella giunta dalle altre località della Gallura e della Sardegna, dal Continente (inizialmente liguri, piemontesi e campani) e non, e quella rappresentata dai soldati della guarnigione del re di Sardegna e dai marinai di alcune navi della sua piccola flotta che qui stazionavano. E qui, in un coacervo di sangue e di dialetti, anche attraverso la fede, si ha amalgamata e "fusa", attraverso i tanti matrimoni “misti”, quella che è oggi la popolazione maddalenina.

E non a caso, in continuità storica, la funzione di ieri ha visto concelebranti un sacerdote gallurese (che è parroco diocesano e parroco militare), un sacerdote maddalenino ma d’origine campana, e uno non italiano, di fronte alla vicesindaca, al comandante della Capitaneria di porto, a un rappresentante della Scuola Sottufficiali della Militare Militare, al comandante del Corpo di Vigilanza Ambientale della Sardegna, al rappresentante della sezione maddalenina dell’associazione nazionale dei Marinai d’Italia. E guardacaso, la grande e imponente statua della Santissima Trinità, che in questa chiesetta si conserva, portata ieri in processione, fu donata da una famiglia che qui giunse e si stabilì, proveniente dalla Toscana.

La festa della Santissima Trinità da sempre è anche sagra, ha visto anche quest’anno l’organizzazione delle manifestazioni ad opera del Comitato permanente, che hanno avuto partecipati momenti di intrattenimento, musicali e culinari, di mare e di terra (questi ultimi) a conferma di una identità che al mare è legata quanto alla terra.

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