Ultimo giorno oggi (dedicato solo agli operatori di settore) di Vite e Vite, incontro con i vignaioli, iniziato sabato scorso e proseguito ieri, domenica, a La Maddalena. Un’edizione questa, la terza, più che soddisfacente, come ha dichiarato l’ideatrice e organizzatrice Paola Placido: «Quest’anno abbiamo ampliato il programma rendendolo più fruibile, in maniera da essere più attrattivo per una folla sempre più ampia; e i fatti ci hanno dato ragione».

La Maddalena, Vite e Vite (foto Ronchi)

Sono stati oltre 20 i vitigni sardi presenti, accanto a quelli nazionali ed esteri, e più di 30 le cantine sarde, nazionali ed estere. Si tratta, prosegue Placido, «di produttori di vini naturali artigianali, basati sul concetto della sostenibilità ambientale». Soddisfatto anche l’assessore al turismo e alla cultura, Gianvincenzo Belli, che ha sottolineato essersi trattato di un evento anche culturale: «Ho visto la partecipazione di molte persone; un valore aggiunto all’offerta turistica e un’operazione di marketing».

Una tre giorni tra cibo, materie prime locali e il vino, per scoprire territori e vignaioli. Con due masterclass e i tour con i sommelier in italiano e inglese tra i banchi di assaggio, i concerti di memoria e identità con il premiato musicista Matteo Leone, escursioni naturalistiche, uscite in barca all’alba con i pescatori per conoscere il loro lavoro e quelle per osservare i delfini: e ancora, un laboratorio che ha messo il vino al microscopio e un convegno con accademici ed esperti. “Vite e Vite, incontri con i vignaioli” ha aperto il VI anno di Giugno Slow, organizzata sino all’8 giugno da Slow Food Gallura Aps.

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