Il problema, reale, per una decina di titolari di chioschi balneari e non, presenti tra le isole di Maddalena e Caprera, messo in evidenza dalla clamorosa protesta di una operatrice che si è incatenata nei giorni scorsi al portone del municipio, aveva montato una polemica, anche politica, che aveva investito l’Amministrazione comunale, accusata di ritardi nell’invio alla Regione Sardegna della Vinca, tornata approvata da questa soltanto lo scorso 6 giugno.

Ciò ha determinato la mancata autorizzazione all’apertura per quelle attività che svolgono servizio al tavolo (mentre come ha chiarito l’assessora al commercio, Stefania Terrazzoni, nulla osta per quelle che svolgono attività di asporto).

Arriva ora una lettera dell’avvocato Pier Paolo Olivieri, «per conto di titolari dei chioschi operanti sul territorio di La Maddalena-Caprera».  Scrive il legale: «Fermo restando il diritto di ciascuno di manifestare il proprio pensiero come meglio ritiene, appare doveroso evidenziare che la citata categoria ha avuto dall’Amministrazione Comunale di La Maddalena, cui va un doveroso ringraziamento, il massimo supporto per ottenere non una semplice proroga della precedente VincA, ma uno strumento normativo di incidenza ambientale “ex novo”».

Ma non solo, prosegue l’avvocato Olivieri, «attraverso interlocuzioni e piena collaborazione con l’Ente Parco Nazionale di La Maddalena nonché dello SVA della Regione Sardegna si è ottenuto un provvedimento che consentirà per i prossimi 5 anni l’esercizio delle rispettive attività commerciali con la dovuta serenità ed il rispetto delle normative di riferimento». La lettera si conclude con l’affermazione che «si prende la giusta distanza da qualsiasi altra strumentalizzazione e/o dissenso di cui si è avuta notizia nei giorni passati».

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