Don Domenico Degortes è uno di quei sacerdoti che crede profondamente nel suo ministero. Ha dedicato tutta la sua vita non solo alla predicazione, ma anche all’applicazione concreta del Vangelo, con zelo, entusiasmo e, soprattutto, coerenza di vita e nel rapporto con il prossimo, sia in termini spirituali che materiali. Sempre disponibile ad ascoltare e ad aiutare gli altri, è un esempio di fede profonda e di carità verso il prossimo. Questo riconoscimento gli viene da molti da tempo, e in particolare ieri, in occasione dei suoi sessant’anni di sacerdozio, celebrati nella chiesa di Santa Maria Maddalena, alla presenza di una decina di sacerdoti, del sindaco, dei parenti e di tanti fedeli.

Nato nel 1941 a Olbia, don Degortes ha trascorso oltre quarant’anni di sacerdozio proprio a La Maddalena. Prima come viceparroco e poi come parroco, dal 1998, ha restituito alla chiesa maddalenina credibilità e rispetto, in modo sincero e diffuso, anche tra non credenti e non praticanti. Durante il suo incarico, ha promosso una riorganizzazione in chiave moderna, ristrutturando e adeguando alle normative vigenti l’Oasi Serena di Moneta, casa di accoglienza per anziani. Con lui sono stati rinnovati anche l’oratorio e la Casa per ferie di Moneta.

A lui si devono anche la realizzazione di un altro oratorio in via Balbo, l’apertura delle Case Caritas e l’impostazione di quella che poi è diventata la Cittadella della Carità. Ha contribuito alla ristrutturazione della chiesa di Madonna della Pace a Caprera, alla costruzione della chiesa di Padule, all’apertura dell’Oasi San Francesco e del Museo Diocesano. Inoltre, ha promosso i nuovi studi di Radio Arcipelago, valorizzato i consigli pastorali, i gruppi ecclesiali (tra cui il Gruppo di Preghiera Padre Pio) e le associazioni. È stato anche l’ideatore dei pellegrinaggi estivi, che lui stesso ha chiamato “i santuari del Creato”, nelle isole del Parco Nazionale.

Non ha dimenticato l’aspetto più pratico e comunitario: con i Fidali, i cinquantenni dell’anno, ha rilanciato le feste patronali, le sagre campestri e le tradizioni locali. Uomo di azione, ma anche di preghiera, di ritiri spirituali e meditazioni, negli anni ha accolto sacerdoti in difficoltà di vocazione o in anno sabbatico.

Dopo aver compiuto 75 anni, sette anni fa, è stato posto in pensione come parroco, ma ha continuato a vivere e collaborare intensamente a La Maddalena, lavorando a fianco del suo successore, don Andrea Domanski, e dell’attuale parroco, don Umberto Deriu.

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