La Cinta, la Madonnina sulla spiaggia e le pietre d’amore
Attorno alla statua, conchiglie e pietre fanno da cornice: su di esse i visitatori scrivono nomi, date, pensieri, preghierePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non compare nelle guide ufficiali, eppure è diventata un piccolo punto di riferimento per chi percorre la lunga spiaggia della Cinta. Proprio all’imbocco dello stagno, protetta dalle dune e dalla macchia mediterranea, si erge la Madonnina della Cinta, una statua semplice della Vergine, in armonia perfetta con il paesaggio circostante.
Lì, tra il profumo del mare e il fruscio del vento sulle canne, si ripete un rito silenzioso. Attorno alla statua, conchiglie e pietre fanno da cornice: su di esse i visitatori scrivono nomi, date, pensieri, preghiere.
C’è chi lascia il proprio, quello del compagno o della compagna, di un figlio, una figlia o di un’amica. Un gesto intimo, che unisce la devozione religiosa alla voglia di imprimere un ricordo e suggellare un legame.
Un’usanza che ricorda altri luoghi-simbolo dell’amore: dal Ponte Milvio di Roma, dove i lucchetti ispirati al romanzo di Federico Moccia sono diventati icona romantica, alla casa di Giulietta a Verona, dove biglietti e dediche continuano a riempire il muro davanti alla statua shakespeariana.
Ma qui, in riva al mare di San Teodoro, il linguaggio è quello semplice e immediato della natura: conchiglie, sabbia e pietre diventano testimoni di sentimenti e promesse.
La Madonnina è lì da circa cinque anni, discreta eppure centrale: un piccolo altare all’aperto, che con il passare del tempo si è trasformato in un diario collettivo, dove le storie di chi passeggia sulla spiaggia si intrecciano in riva al mare.