Catena umana in spiaggia e lungo applauso: a Cannigione il ricordo delle vittime del Ponte Morandi
L’iniziativa del bagnino Luca Sestri: «Dall’anno dopo la tragedia la ripeto ogni 14 agosto dovunque lavoro»Un minuto di silenzio assoluto, con una catena umana formata sulla battigia da centinaia di bagnanti, seguito da ulteriori sessanta secondi di applausi scroscianti e chiuso da un tuffo in mare. È l’iniziativa con cui la spiaggia di Cannigione – frazione di Arzachena – ha ricordato le 43 vittime del Ponte Morandi, a sette anni dalla tragedia di Genova del 14 agosto 2018. Lo ha fatto alle 11.36 esatte, l’orario in cui crollò il ponte, in un momento molto sentito e con grande partecipazione da parte dei presenti.
«L’idea mi è venuta spontanea nel 2019, perché ho abitato a Genova per vent’anni e volevo ricordare le vittime della tragedia», spiega il bagnino Luca Sestri, originario di Oristano, assistente bagnanti del camping Isuledda di Cannigione. «Ogni anno, da quel maledetto 14 agosto 2018, dovunque lavoro come bagnino formo la catena umana in tutta la battigia con il minuto di raccoglimento e, al termine, l’applauso fortissimo per le vittime del Ponte Morandi».
La commemorazione si è ripetuta stamattina. Poco prima delle 11.36, Luca Sestri ha chiesto con un megafono la partecipazione dei bagnanti, che alle 11.25 si sono disposti in una catena umana lungo tutta la battigia della spiaggia di Cannigione. L’iniziativa è riuscita alla perfezione: durante il minuto di raccoglimento si sentiva solo il rumore delle onde, col silenzio assoluto da parte dei presenti. «Ma quello che mi ha colpito è stato l’applauso, che è stato duraturo: mi ha quasi commosso», segnala Sestri.
La catena umana per ricordare le vittime del Ponte Morandi ha toccato diverse spiagge della Gallura, ossia quelle in cui Sestri ha lavorato. La prima volta, nel 2019, è stato a Santa Teresa Gallura, poi nel 2020 e 2021 a San Teodoro, a seguire nel 2022 a Vignola. Dal 2023, la commemorazione si svolge a Cannigione, con i bagnanti che hanno sempre mostrato grande sensibilità e partecipazione. «Tutto questo in memoria delle 43 vittime innocenti della tragedia», conclude Sestri.