Arzachena, l’assessore Careddu: «Disagio giovanile, come arginarlo»
Diverse negli ultimi anni sono state le attività nate con la collaborazione con la Cooperativa Sociale La Rosa di Gerico(foto Ronchi)
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«Ad Arzachena c’è un problema di disagio giovanile e l’anno scorso si è dimostrato in maniera evidente con la morte di tre ragazzi per cause e motivazioni diverse».
La dichiarazione è dell’assessore ai servizi sociali, Alessandro Careddu, raccolta a margine della recente inaugurazione della mostra di scultura e pittura “Adolescenze”, che ha coinvolto un gruppo di giovani in un corso, realizzato nell’ambito di un progetto Plus, al quale il Comune ha aderito.
Un corso che ha consentito ai giovani, dai 12 ai 20 anni, ha detto l'assessore, di «esplorare i propri talenti, sviluppare competenze trasversali e diventare cittadini attivi e responsabili, fruendo di opportunità formative, ricreative che rispondono alle loro esigenze e aspirazioni». Al di là di questo, che ha interessato 19 giovani del paese, l’assessore osserva che «Arzachena è una città che sta crescendo e ha necessità di progetti che siano mirati ai giovani; pertanto noi siamo molto vicini a tutte le iniziative finalizzate ad aiutarli nelle difficoltà della vita moderna, che sono sempre più insistenti».
Diverse negli ultimi anni sono state le attività nate con la collaborazione con la Cooperativa Sociale La Rosa di Gerico, nell'ambito del progetto #comemenessunomai, con diverse iniziative su vari settori che hanno coinvolto i ragazze ragazzi, e alcuni incontri, negli ultimi mesi, nei quali hanno avuto modo di esprimere all’Amministrazione comunale le proprie necessità e bisogni e che ha posto le basi per la costituzione di una Consulta giovanile.
«Come Amministrazione comunale diciamo che tanto si fa ma non è abbastanza, nel senso che siamo sempre in corsa, con modalità che devono essere sempre nuove e rinnovate; e i progetti devono essere sempre tanti. Dobbiamo stare appresso ai tempi e alle esigenze dei ragazzi. Con i nostri professionisti stiamo portando avanti un lavoro importante per loro. Alcuni progetti vengono fatti con le cooperative, con le associazioni di volontariato e con dei professionisti che lavorano direttamente».