Le conseguenze del trauma cranio-facciale subite durante il pestaggio, hanno consigliato i medici del Giovanni Paolo II di Olbia di trasferire la donna nel reparto specializzato di Sassari, di cui non dispone la struttura della Gallura.

INDAGINI - Le indagini stanno concentrando - secondo quanto si è appreso in queste ore - su ambienti di emarginati e balordi le indagini degli inquirenti impegnati a ricostruire le modalità dell'aggressione all'albergatrice Mariuccia Premoli, di 71 anni, brutalmente picchiata ieri, in pieno giorno, nella sua villa a Monticanaglia, nel comune di Arzachena. Non sono state invece confermate indiscrezioni di stampa su presunte sevizie e violenze sessuali subite dall'anziana, tuttora ricoverata in prognosi riservata all'ospedale di Olbia. Saranno gli ulteriori accertamenti clinici, già disposti dai magistrati, a chiarire anche questa circostanza che, se verificata, confermerebbe la brutalità dell'aggressione.

LE INDAGINI. Secondo i carabinieri di Porto Cervo, che da ieri stanno raccogliendo elementi per far luce sull'episodio, non ci sarebbe stata un'organizzazione minuziosa dietro all'aggressione: probabilmente il malvivente conosceva le abitudine della vittima, ma avrebbe agito sulla spinta dell'improvvisazione. Non si tratterebbe neppure di una banda di esperti rapinatori: gioielli e oggetti di valore non sono stati toccati, neppure un orologio d'oro che l'albergatrice portava al polso al momento dell'aggressione. Di sicuro sono sparite poche centinaia di euro che la donna aveva con sé, ma ancora non è stato accertato se i soldi siano stati utilizzati per pagare alcune commissioni che la vittima avrebbe dovuto fare in mattinata.

Mariuccia Premoli vive nell'albergo a tre stelle di Abbiadori che gestisce col marito, Renato Selis, noto ristoratore, proprietario del "Gambero Rosso", vicino a Porto Cervo. Ieri l'imprenditrice si è allontanata dall'hotel di prima mattina: voleva appunto fare delle commissioni, poi sarebbe andata a riposare nella sua villa di campagna. Ancora in stato confusionale, la donna non è riuscita finora a parlare con gli inquirenti. L'unica frase pronunciata è quella raccolta dalla sua collaboratrice, che ieri intorno alle 15.30 l'ha trovata in casa legata, imbavagliata, con i vestiti stracciati e il viso tumefatto e coperto di sangue. Poche parole per dire che un uomo l'aveva aggredita e picchiata appena entrata in villa, poi il silenzio e la corsa in ospedale.
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