A Roma, dov'è nata e abitava, si è laureata in Filosofia all'università La Sapienza. Segnali premonitori? Ogni tanto, ma solo ogni tanto, le tornavano lampi delle vacanze estive trascorse in un paesino della Sardegna, a casa dei nonni. Da bambina era rimasta colpita dai gruccioni, uccellini coloratissimi che arrivavano insieme a lei coi primi caldi e insieme a lei se ne andavano alla fine dell'estate.

Gabriella Belloni non poteva immaginare che il destino avrebbe continuato ad aspettarla lì, all'angolo tra i ricordi di un'infanzia felice e le pietre scure di Santulussurgiu. Dopo la laurea, si è trasferita a Monaco di Baviera: anni e anni a spulciare manoscritti del '500 e del '600. Alla fine, quando si è trattato di dire sì o no, insomma stabilire se mettere casa e vita in Germania, Gabriella s'è fatta prendere da quelle che un grandissimo scrittore ha chiamato le intermittenze del cuore. “A Milano mi aspettava il moroso e su Milano ho fatto rotta”. Ci è rimasta diciott'anni, il tempo di far crescere due figlie e coltivare la certezza che la casa dei nonni sarebbe diventata col tempo un richiamo irresistibile.

L'Antica dimora del gruccione, stupendo palazzotto di pietra lavica e antiche travi di quercia, è oggi un albergo diffuso. Si chiamano così quelle strutture ricettive nate dal restauro di vecchi edifici nei centri storici. Nessuna manomissione mattonara, semmai quel che si dice recupero conservativo. Gli alberghi diffusi (in Sardegna ne funzionano altri tre) sono nati secondo una precisa e rigorosa indicazione di legge. Il Gruccione ha dodici stanze, una sala d'accoglienza che sembra presa da un libro di Grazia Deledda, pavimenti d'epoca, camere tutte diverse. Può sembrare un paradosso ma ha un'eleganza infinitamente superiore a certi hotel smaccatamente opulenti di Porto Cervo.
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