Fusione aeroporti, la Cgil: «Un rischio per la Sardegna, la Regione si opponga»
«Il trasporto aereo di tutta l’Isola finirebbe in mano a un soggetto privato che cerca il profitto e non l’interesse generale»(Archivio)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La privatizzazione dell’aeroporto di Elmas e la fusione con gli altri scali sardi potrebbe «concentrare il potere sul trasporto aereo di tutta l’Isola nelle mani di un soggetto privato, scelto da gruppi e interessi economici forti e senza una gara pubblica».
A lanciare l’allarme è la Cgil, che chiede alla presidente Todde e alla Giunta regionale un «segnale di prudenza» sulla governance degli aeroporti sardi. Un’ipotesi rispetto a cui la Regione «dovrebbe opporsi e prendere le distanze».
Di più: «È sconcertante – tuona il segretario regionale del sindacato, Fausto Durante – che ancora se ne parli nonostante il parere negativo di autorevoli organismi come Corte dei Conti e Anac».
Per la Cgil, non ci sarebbe nessun vantaggio per la Sardegna dalla partecipazione della Regione alla futura società con una quota azionaria «del tutto residuale» di 30 milioni. Anzi, significherebbe solo «avallare il passaggio del potere decisionale a soggetti privati che cercano il profitto e certo non hanno l’interesse generale e collettivo tra i propri obiettivi».
Tutte le scelte strategiche dovrebbero essere in mano al pubblico, sottolinea il sindacalista: «Il potere di convocare l’assemblea degli azionisti da solo non permette di svolgere il ruolo di coordinamento e di indirizzo della dimensione pubblica da parte della Regione su un tema fondamentale come quello del trasporto aereo e del sistema aeroportuale sardo».
La Cgil lancia poi l’affondo anche sul fronte sanità, commentando la bocciatura della Corte Costituzionale della legge per il commissariamento delle Asl: «La sanità sarda già alle prese con una drammatica crisi rischia ora una nuova fase di incertezza e instabilità che sarebbe stata evitata ascoltando e prendendo in maggior considerazione i rilievi e i pareri di chi, come la Cgil, aveva segnalato i rischi di quell’intervento legislativo. È indispensabile che lo scenario non si ripeta sulla questione degli aeroporti».
(Unioneonline/L)
